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Alla "Nostra Famiglia" un aiuto che continua

L’Associazione ha raccolto l’appello delle famiglie e grazie alla disponibilità dei propri professionisti è riuscita a creare un rete di supporto capace di aiutarle a sentirsi meno sole, utilizzando le tecnologie.

30/04/2020

E’ proprio strano questo periodo. In poco tempo le nostre certezze, abitudini, qualità della vita sembrano improvvisamente in pericolo. Tutto si ferma e si fermano anche i servizi che permettono alle persone e alle famiglie di abitare con dignità il quotidiano. In questo periodo tra le molteplici criticità vi è anche quelle delle famiglie con figli in difficoltà e che a causa dell’interruzione dei servizi si trovano a gestire da soli in casa situazioni complesse sia sotto l’aspetto relazionale ma anche sanitario, riabilitativo ed educativo. Infatti l’emergenza sanitaria ha costretto l’associazione La Nostra Famiglia a sospendere la maggior parte dei servizi in particolare quelli legati all’attività riabilitativa a ciclo diurno e l’attività ambulatoriale in tutte le sedi del Veneto comprese le sedi di Treviso e San Donà di Piave, mentre nei Presidi di Conegliano e Pieve di Soligo continuano ad operare i servizi ospedalieri legati all’Irccs “E. Medea” e l’attività residenziale.

Rimanere a casa, senza poter uscire,  mette a dura prova qualsiasi persona. E’ comprensibile che le persone più fragili soffrano molto di più questa situazione e una continuativa convivenza con le diverse figure familiari, senza gli adeguati supporti, crea difficoltà nelle relazioni. Come sintetizza Francesca Villanova, infermiera alla Nostra Famiglia: “In questo periodo sento al telefono diversi genitori, soprattutto mamme di bambini con disabilità, che mi chiedono «aiuto» per rimanere salde in una situazione complessa e di cui non si vede con chiarezza la fine. E’ il sentire intimo di queste madri che cercano la solidarietà profonda di chi lavora nella struttura dove i loro figli trovano «casa». Noi operatori sentiamo la sofferenza dei bambini e delle loro famiglie”.

L’Associazione ha raccolto l’appello delle famiglie e grazie alla disponibilità dei propri professionisti è riuscita a creare un rete di supporto capace di aiutarle a sentirsi meno sole, utilizzando le tecnologie. La sede di Treviso, in particolare, ha attivato un sostegno alle famiglie come evidenzia la dott.ssa Malida Franzoi, responsabile medico: “In queste settimane abbiamo lavorato a distanza con diverse famiglie, quelle ritenute da noi più fragili o quelle che ci hanno contattato per richieste di vario genere, contattandole telefonicamente o via mail per avere un riscontro di come stanno vivendo questo tempo, per dare indicazioni abilitative o garantire il rilascio di documenti urgenti. L’intenzione è quella di restare accanto alle famiglie, diventare una voce amica e ridefinire un nuovo modo per garantire la continuità di cura”. La sospensione dell’attività riabilitativa non fa venire meno al dovere etico e professionale di garantire la massima continuità di presa in carico e di supporto a pazienti e famiglie che, per la tipologia del bisogno, sono fragili. Questa situazione di grande emergenza per tutti i Servizi sanitari ci invita a riflettere sugli ambiti innovativi della telemedicina e della teleriabilitazione nello specifico dell’età evolutiva. 

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