Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
A Treviso le eccellenze del centro storico contro la Grande distribuzione
I supermercati in città sono più del doppio della media nazionale, ma Ascom, in un video, racconta una realtà diversa, fatta di piccoli negozi di prossimità, fiducia, relazione ed emozioni, per dare un’identità al territorio
Nelle ultime settimane un nuovo supermercato ha fatto il suo ingresso a Fiera, ma in città nei prossimi mesi se ne attendono almeno altri 5: “Completamente realizzato l’Alì all’ex-Marazzato lungo la Noalese - fa il conto Luigi Calesso, Coalizione civica -, sembra che stia per iniziare la costruzione del market previsto nella lottizzazione di via Col di Lana, a Santa Maria del Sile; procede l’iter per l’edificazione di quello in viale della Repubblica, davanti a Pino; l’amministrazione Conte ha deliberato gli accordi pubblico-privati che consentiranno di aprirne altri due, uno in via Pisa (2.500 metri quadrati in tutto, 1.000 in più rispetto alla previsione urbanistica, sempre targata Lega) e uno in via Cisole, 3.000 metri quadrati. I supermercati in città arriveranno quindi a essere 36, con un aumento del 20% rispetto a ora”.
Una diffusione da record delle medie e grandi strutture di vendita nella nostra città che ci porta verso il doppio della media nazionale: “Da un supermercato ogni 2.823 abitanti arriveremo a uno ogni 2.361. A livello nazionale, sempre nel 2020, c’era un esercizio commerciale dello stesso tipo ogni 4.077 abitanti e in Veneto ogni 3.678 abitanti. Tra l’altro - la riflessione -, le nuove aperture tendono a concentrarsi in zone già servite, che garantiscono la presenza di una elevata concentrazione di residenti, mentre altri quartieri continuano a rimanere «scoperti»”.
“Stiamo assistendo al fenomeno di ricerca di saturare il mercato da parte della grande distribuzione - il commento di Federico Capraro, presidente di Ascom Confcommercio Treviso -. Alcuni si spostano e creano vuoti e consumo di suolo, in altri casi viene a realizzarsi una duplicazione di punti vendita, per saturare il mercato, senza che vi sia una reale esigenza o richiesta da parte del territorio. E’ una pratica insostenibile, ed è proprio contro a ciò che stiamo portando avanti una campagna per sostenere le piccole realtà, quelle che tengono viva la città”.
A questo scopo, infatti, l’associazione dei commercianti, con il sostegno della Camera di Commercio, ha presentato, lo scorso 7 febbraio, nella magnifica cornice del nuovo museo Salce a Santa Margherita, un video promozionale delle attività del centro storico. Il cortometraggio, prodotto da Studio Radici, dura circa 30 minuti ed è il terzo di una mini-serie iniziata tre anni fa con il viaggio nei quartieri periferici di Treviso, poi proseguito tra i paesi della cintura urbana e ora approdato al centro storico, immerso in un dibattito che racconta spesso di aperture, chiusure, arrivi e cambiamenti, dimenticando a volte il valore intrinseco delle attività commerciali che in esso operano.
Nel video si raccontano 16 tra le attività più storiche e amate della città, fornendo una ricetta alternativa di successo per il commercio, oltre centri commerciali, grande distribuzione ed e-commerce. La carrellata ci racconta di prodotti e abbigliamento per l’infanzia (BioeBimbo e Paradiso dei bambini), home e cucina (articoli per cucina di Daniela Prior e utensili di Colella Mafalda), dolceria e prelibatezze (il tradizionale Talmone e la recente Noberasco), la gastronomia (quella storica di Danesin e quella nuova di La Vetrina del Gusto), le libreria (la Canova e il Comix League), green e fiorerie (Sementi rossi e Ivy Flower Design), il fashion (antica boutique Berto’s e recente Mooni), per concludere con il turismo: le agenzie Fuoriclasse e Baldoin viaggi, che hanno saputo resistere alla pandemia ideando i nuovi turismi, legati alla valorizzazione di giacimenti e risorse naturali. Ne esce un quadro ricco, variegato, pieno di emozioni e sentimenti, da cui traspare come lo spazio fisico, il negozio tradizionale, la bottega che si affaccia sulla piazza o sulla via, diventano parti vive e fondanti di una città attraente, che rappresenta a pieno i valori della città media, non solo a “misura d’uomo”, ma dotata di sguardi alti, europei, moderni, innovativi, in grado di attrarre nuovi turisti e nuovi consumatori.
“I siti Internet - ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio Mario Pozza, spiegando il perché dell’adesione al progetto - non possono dare le relazioni e la qualità di questi negozi, tuttavia anche i negozi di prossimità devono comunicare nel mondo di oggi e nel digitale, per questo il corto è così importante. Poi l’appello alla politica: gli imprenditori hanno bisogno di ascolto e di aiuto concreto per superare le difficoltà, il mio plauso va a chi resiste e a chi investe”. Da qui parte il presidente dell’Ascom, che propone Treviso come capitale dello shopping: “Finalmente anche noi ci fermiamo per raccontarci, i negozianti sono i nostri manifesti di oggi, manifesti di un commercio che resiste e dimostra di saper cambiare costruendosi un futuro. Così deve proprio essere questa quell’identità territoriale che tanto cercavamo”. D’accordo anche il sindaco Mario Conte che ha definito i commercianti “influencer della nostra città”. “Oggi - rincara la dose Vincenzo Monaco, direttore Ascom - queste storie diventano «ambasciatrici» della città e dell’associazione”. A incombere, ora, su queste attività, non solo grande sistribuzione ed e-commerce, ma anche i rincari folli di luce e gas.