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Vedelago: giovani pellegrini in Piemonte

Numerose sono state le persone coinvolte nell’organizzazione di questo camposcuola, in particolare i tre parroci della Collaborazione, don Antonio Martignago, don Ivan Feltracco e don Moreno De Vecchi, accompagnati da due coppie di sposi, le quali svolgono un ruolo di servizio e coordinamento ai giovani, e da tredici animatori tra i venti e i venticinque anni, educatori delle classi presenti

“Vivere senza una fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere in una lotta continua la verità, non è vivere, ma è vivacchiare. Noi non dobbiamo mai vivacchiare, ma vivere...”. Parole rivolte a un amico da Pier Giorgio Frassati. “Quasi cent’anni dopo è proprio da questo concetto che la Collaborazione pastorale di Vedelago ha proposto un’esperienza estiva di otto giorni, nel territorio torinese, ai gruppi giovanissimi delle cinque classi superiori - racconta Anna Fantin -. Numerose sono state le persone coinvolte nell’organizzazione di questo camposcuola, in particolare i tre parroci della Collaborazione, don Antonio Martignago, don Ivan Feltracco e don Moreno De Vecchi, accompagnati da due coppie di sposi, le quali svolgono un ruolo di servizio e coordinamento ai giovani, e da tredici animatori tra i venti e i venticinque anni, educatori delle classi presenti”.

I ragazzi e le ragazze che hanno aderito all’iniziativa, intitolata “Torino ‘24... Road to Rome”, sono stati sessantotto. Durante i primi quattro giorni, il gruppo di prima e di seconda superiore ha svolto un campo mobile percorrendo dei tratti del Cammino di Oropa, raggiungendo il santuario di San Giovanni d’Andorno, il santuario di Oropa e il santuario di Graglia. Inoltre, i ragazzi hanno visitato la casa di Pier Giorgio Frassati, a Pollone. Il “gruppo mobile” ha poi raggiunto il gruppo di terza-quarta-quinta superiore nella scuola “La Salle” di Grugliasco, punto di alloggio e d’incontro tra tutti i partecipanti. “Il campo è proseguito con attività di riflessione e di gioco, nonché di conoscenza di alcune realtà di Torino, come per esempio l’Azione cattolica e l’oratorio salesiano Michele Rua - prosegue Laura -. A differenza dei ragazzi di prima e seconda, il gruppo di terza-quarta-quinta ha svolto un campo di servizio in varie realtà del territorio torinese, tra cui la Piccola casa della Divina Provvidenza (Cottolengo) e la Rsa di Grugliasco, entrando in stretto contatto con gli anziani ospitati in queste strutture attraverso il sostegno degli operatori; l’oratorio dei Salesiani Michele Rua di Torino, aiutando gli educatori a programmare i giochi e animare i bambini; il Sermig, in particolare svolgendo attività di riordino e giardinaggio all’Arsenale dell’Armonia; la comunità di Sant’Egidio di Torino, aiutando i più bisognosi nella ricezione dei pasti; la stessa scuola «La Salle», attraverso il riordino di alcune aule”. Infine, anche questo gruppo ha avuto la possibilità di interfacciarsi con l’Azione cattolica torinese. I ragazzi e le ragazze coinvolti sono stati accumunati dalla figura e dalle parole del beato Pier Giorgio Frassati, filo conduttore del camposcuola assieme alla preghiera del Padre Nostro. Durante le serate, i gruppi hanno avuto la possibilità di ascoltare la testimonianza di alcune persone: una coppia di sposi attiva in diverse realtà religiose e laiche, un professore di religione e un ragazzo dell’Ac di Torino. Tutte hanno raccontato la propria esperienza e visione di vita spirituale, partendo dalla lettura delle missive di Frassati, selezionate dagli animatori in base agli argomenti preposti. La preghiera del Padre Nostro, invece, insegnata da Gesù ai discepoli, è stata pregata e vissuta durante le giornate.

“L’unità delle varie classi e l’aiuto reciproco tra i rispettivi ragazzi e animatori sono stati il punto di partenza della Collaborazione pastorale di Vedelago in preparazione al Giubileo 2025 «Pellegrini di speranza» - conclude Laura -. In questo motto si racchiudono le due esperienze vissute di pellegrinaggio e di aiuto verso i bisognosi, ovvero l’essere pellegrini ̶ senza vivacchiare, portando una vera e concreta speranza nei confronti del prossimo. Pier Giorgio Frassati, in occasione di questa ricorrenza, verrà canonizzato: si continui, pertanto, a “vivere con fede”.

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