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Vascon: il forte grazie dei parrocchiani a don Renato Gazzola

Durante una celebrazione eucaristica sobria e curata, i vasconesi lo hanno ringraziato per il suo servizio, innanzitutto con un grande manifesto appeso sul parapetto dell’orchestra, in cui campeggiava un “grazie” arricchito dai messaggi e dai disegni dei ragazzi

Dopo essere stato sacerdote in sette parrocchie diverse, domenica 19 novembre don Renato Gazzola ha concluso il suo ministero attivo, per raggiunti limiti di età a Vascon, dov’era arrivato nel 2002, e dove a maggio era stato festeggiato per i suoi cinquant’anni di sacerdozio. Durante una celebrazione eucaristica sobria e curata, i vasconesi lo hanno ringraziato per il suo servizio, innanzitutto con un grande manifesto appeso sul parapetto dell’orchestra, in cui campeggiava un “grazie” arricchito dai messaggi e dai disegni dei ragazzi.

All’omelia don Renato, partendo dalla parabola evangelica dei talenti, ha brevemente fatto un bilancio del suo impegno in parrocchia durante questi undici anni, evidenziando successi e fatiche nelle attività con e per le famiglie, per la scuola materna, per il Grest, per i gruppi giovanili e il gruppo del Vangelo, nella cura del sacramento della Riconciliazione, dei funerali, delle omelie, della visita agli infermi, dei pellegrinaggi. Ha anche chiesto scusa per il suo carattere talvolta irruento, e si è augurato che il Signore non lo consideri come “il servo che ha ricevuto un solo talento”. Poi, ha ringraziato per la collaborazione ricevuta dai Consigli pastorale, per gli affari economici e per la scuola materna; dai due cori e da quanti hanno contribuito ad animare le celebrazioni liturgiche; dall’Azione cattolica; dai gruppi Caritas, catechisti e 86. Leggendo la parte finale della lettera che il Vescovo gli ha inviato, ha raccomandato alla comunità di continuare a testimoniare con la vita, nella società, il messaggio del Vangelo.

Più che con le parole, i presenti alla fine gli hanno rinnovato la propria riconoscenza attraverso un paio di calorosi applausi, garantendogli di ricordarlo nella preghiera e posando per una foto di gruppo davanti alla canonica.

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