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Tre episodi della Via crucis nel giardino di casa a Biancade: l'opera di Claudio Baldo

L’idea iniziale era quella di realizzare un’installazione che sarebbe stata posizionata sul retro di Madonna Granda, nello spazio verde dietro la chiesa. Poi, data l'emergenza, l'artista ha cambiato programma, senza rinunciare a mettere in esposizione le sue opere.

Tre episodi della Via Crucis raccontati attraverso delle sagome giganti, una rappresentazione che per certi versi ricorda l’allestimento di un presepe. Qui si raccontano gli ultimi giorni di vita di Gesù, gli avvenimenti cruciali della Settimana Santa.

Claudio Baldo, operaio in pensione, intarsiatore, burattinaio e impagliatore per passione, fra i vari hobby coltiva anche la scrittura di libri in dialetto trevigiano. Risiede a Biancade di Roncade e da oltre vent’anni è uno degli organizzatori della mostra dei presepi alla chiesa di Madonna Granda di Treviso. Quest’anno, insieme a padre Pierino, ha pensato che attraverso la sua arte gli sarebbe piaciuto interpretare la Via Crucis.

“Ho realizzato tre scene – racconta l’artista biancadese – ossia l’entrata di Gesù a Gerusalemme, la crocifissione e la resurrezione. Avevo in programma di  interpretare anche l’ultima cena, ma poi il lavoro è stato più impegnativo di quello che pensavo. Ho lavorato ininterrottamente da metà gennaio fino a pochi giorni fa. L’idea iniziale era quella di realizzare un’installazione che sarebbe stata posizionata sul retro di Madonna Granda, nello spazio verde dietro la chiesa, in modo che si potesse vedere anche dalla strada. Poi però è sopraggiunta questa emergenza sanitaria, con la quarantena per tutti, per cui abbiamo dovuto rinviare al prossimo anno. Nel frattempo, le figure le ho installate nel giardino di fronte a casa mia e le caricherò nella mia pagina Facebook, per condividerle con gli amici che ne avranno piacere; in vista della Pasqua 2021, conto di realizzare altre scene della Via Crucis, con l’obiettivo negli anni di completare l’opera”.

L’installazione di Baldo è composta di figure in compensato, alte un metro, che sono state ritagliate, dipinte e ritoccate con colori brillanti. Per l’ambientazione l’artista ha preso spunto da alcune opere d’arte che gli piacevano.

“Voglio ringraziare in modo particolare due amici di Carbonera, Armando e Giuseppe, – spiega Baldo – senza il cui aiuto non sarei riuscito a portare a compimento queste tre scene. Loro mi hanno dato una grossa mano, soprattutto a dipingere le sagome. Io ritagliavo qui a casa in laboratorio, poi le portavo da loro a completare. Alla fine, quando siamo stati obbligati a chiudere tutto, cinque sagome complete erano da loro a Carbonera, ed ero impossibilitato ad andarle a recuperare. Per fortuna ci è venuto in aiuto un amico: con la sua attività artigianale aveva i permessi per lavorare, un giorno doveva fare una consegna a Carbonera, così è riuscito a riportarmi i pezzi”.

Pensando ai disagi che stiamo vivendo, Baldo commenta: “La Pasqua quest’anno mi sembra ancora più significativa del solito. Con la Pasqua e la resurrezione di Gesù, anche noi possiamo guardare al dopo, alla sconfitta del coronavirus. Mi dispiace che quest’anno l’installazione non si sia potuta fare in chiesa, ma recupereremo il prossimo anno. E sarà ancora più bello, la apprezzeremo e sarà una gioia condivisa con tutti”. 

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