Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Sociale: il progetto "Tessere" dell'Unione della Marca occidentale
Un progetto per creare una rete e un'alleanza nel territorio, che mette insieme Comuni e cooperative sociali, con l'obiettivo di coinvolgere tutti gli attori pubblici e privati impegnati nel valorizzare il benessere delle persone.
Solo la rete, anzi l’alleanza, nel territorio può favorire inclusione e protezione sociale per le persone più vulnerabili. Lo hanno compreso bene i Servizi sociali dell’Unione della Marca Occidentale - Loria, Resana, Riese Pio X e Vedelago - e le cooperative sociali Una Casa per l’uomo, Kirikù e L’Incontro, che, dopo anni di lavoro insieme in queste comunità, hanno presentato in settimana un nuovo interessante progetto: “Tessere”. L’obiettivo è coinvolgere tutti gli attori pubblici e privati impegnati nel promuovere il benessere delle persone, valorizzandone le specificità e implementandone la messa in rete, consapevoli che nessun intervento di inclusione delle persone in difficoltà può prescindere da un tessuto comunitario capace di essere aperto, solidale, accogliente.
“Il post-paccccndemia ha messo in evidenza fragilità storiche, nuove situazioni di disagio e un territorio a volte frammentato e disgregato che ha richiesto, ai vari attori che si occupano di welfare, di interrogarsi, di collaborare e di avviare percorsi concreti di cittadinanza - ha spiegato alla presentazione di «Tessere» Fiorenza Cecchetto, responsabile dei Servizi sociali dell’Unione -. Questo progetto, nato dal confronto tra operatori pubblici e del privato sociale, vuole guardare oltre i singoli interventi e servizi, oltre il singolo professionista o ufficio, in un’ottica di progettazione comunitaria”.
Già un pezzo di strada insieme, in realtà, è stato fatto: le tre cooperative hanno gestito in sinergia diverse progettualità, restituendo al territorio un importante valore aggiunto. Questo, nello specifico, prevede occasioni formative e di confronto sui temi dall’abitare, educare e includere.
“Il nostro territorio - ha ribadito Cristina Andretta sindaca di Vedelago - vuole essere un laboratorio di sperimentazione del lavoro di rete per realizzare concretamente la co-programmazione e la co-progettazione territoriale tra Enti pubblici e soggetti del terzo settore, promuovendo la crescita della comunità. Un percorso che ha la sua genesi con la costituzione dell’Unione dei Comuni della Marca Occidentale, individuando il sociale come uno dei primi settori ad essere coinvolto”.
“Tessere” prevede lo sviluppo di azioni di rete declinate in ogni singolo comune e attività dal respiro sovracomunale, promuovendo una protezione sociale diffusa, con particolare cura per le persone in condizioni di vulnerabilità.
“In questo periodo siamo testimoni del disagio che alberga in una parte dei nostri ragazzi. Siamo anche consapevoli delle potenzialità positive che gli stessi sanno esprimere lasciandoci spesso piacevolmente sorpresi. Su un altro fronte osserviamo anziani consumati dalla solitudine ma anche in grado di donare saggezza ed esperienza di vita. Infine, il mondo della disabilità, pur martoriato dalle mille difficoltà, diventa veicolo utile per dare valore alla vita - ha commentato Roberto Rigoli, direttore Servizi Socio Sanitari Ulss 2 -. Il progetto Tessere mette insieme comuni, cooperative sociali, volontariato per avviare quella sinergia che rappresenta l’unica strada da percorrere per cercare di arginare i danni provocati dalla pandemia. Questo approccio aggrega i vari attori mettendoli nelle condizioni di poter generare e ricevere quell’aiuto che altrimenti verrebbe perso”. Fk Design si è occupata di sviluppare la visual identity partendo dal concetto di persona e di comunità.