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Silea, verso gli stati generali della questione giovanile

Su invito della sindaca, Rossella Cendron, e della Giunta comunale si sono ritrovati i referenti delle principali agenzie educative del territorio per affrontare in sinergia un fenomeno sempre più dilagante, quello degli episodi di disturbo, vandalismo e violenza che coinvolgono i giovanissimi

Il primo passo verso gli “Stati generali della questione giovanile” si è compiuto giovedì 11 luglio, a Silea, dove su invito della sindaca, Rossella Cendron, e della Giunta comunale si sono ritrovati i referenti delle principali agenzie educative del territorio per affrontare in sinergia un fenomeno sempre più dilagante, quello degli episodi di disturbo, vandalismo e violenza che coinvolgono i giovanissimi.

Tra i partecipanti, anche il direttore generale dell’Ulss 2 Marca trevigiana, Francesco Benazzi, della direttrice dell’Unità operativa complessa Cure primarie del distretto Treviso Sud, Kareen Baccaglini, del direttore dell’Unità operativa complessa Infanzia adolescenza famiglia e consultori dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, Nicola Michieletto, di due referenti dei Servizi dipendenze SerD, della presidente di Auser Polaris - Parco dei Moreri, Manuela Beni, e del vicepresidente Giovanni Marcon, del presidente del circolo Al Passo di Cendon, Fausto Scalco, del vice comandante Polizia locale intercomunale, René Montagner, del comandante della stazione dei Carabinieri di Silea, Giorgio Gabriele, di Willy Mazzer e Carlotta Bonazzon della cooperativa sociale Itaca, del parroco di Silea, Cendon e Sant’Elena, don Matias Franceschetto.

La questione del disagio giovanile è stata affrontata con l’obiettivo di condividere le strategie, mettendo in campo competenze, limiti e potenzialità dell’agire di ciascun soggetto: la forza della rete per la gestione e soprattutto per la prevenzione di episodi spiacevoli.

“Si tratta di una problematica diffusa - spiega Cendron -, che richiede di essere affrontata in modo trasversale con risposte provenienti da un livello politico superiore a quello comunale, sia come risorse che come regia. Auspichiamo che la partecipazione al tavolo cresca ulteriormente e che si possa dar vita agli «Stati generali della situazione giovanile», per verificare quali siano i progetti in atto, i risultati ottenuti, le buone pratiche da estendere anche e soprattutto in tema di prevenzione. Facciamo appello alla Regione, affinché possa mettere a disposizione risorse da investire per arginare la problematica”.

“Il tema del disagio giovanile e delle famiglie, non può fermarsi a Silea - aggiunge l’assessore alle politiche sociali Francesco Biasin -. I giovani non si fermano all’interno dei confini comunali. Occorre lavorare trasversalmente, superando logiche territoriali e politiche. Costruendo una rete unita, efficace e attiva. Servono progetti chiari e innovativi. Occorre inoltre cambiare radicalmente il modo di fare prevenzione: agire prima possibile e lavorare molto con i ragazzi, utilizzando temi importanti quali l’empatia e l’educazione affettiva. Senza dimenticare le famiglie, a volte troppo sole e isolate, che necessitano invece di vicinanza e strumenti per affrontare le difficoltà vissute al proprio interno”.

“La partecipazione dei nostri esperti al tavolo di concertazione promosso dal Comune di Silea - afferma il direttore generale Ulss 2, Francesco Benazzi - potrà dare un contributo di conoscenze significativo, visto l’osservatorio privilegiato che per molti versi costituiscono i nostri servizi. Sicuramente il tema del disagio giovanile deve essere affrontato coinvolgendo tutti gli attori del territorio”. I partecipanti si sono dati appuntamento a settembre per verificare la situazione e valutare l’esistenza e i risultati di buone pratiche replicabili.

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