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Santuario di Cornuda: convenzione tra parrocchia e suore missionarie dell'Immacolata

“L'accordo - spiega il parroco don Francesco Marconato -, valido per un anno «ad experimentum», prevede che l’amministrazione del santuario sia autonoma e che alle suore sia garantito un rimborso spese per il loro servizio di presenza e animazione”

11/07/2022

Il luogo dove sorge il santuario della Madonna della Rocca è da secoli un punto di riferimento spirituale e geografico della Pedemontana trevigiana. Spicca sulla prima delle alture che guardano da una parte alla pianura e al corso del Piave, dall’altra ai monti che gli fanno da contorno e scenografia. C’era un castello, o meglio una rocca, da cui prende il nome, con funzioni di osservazione militare, utili anche nei conflitti succedutisi nei secoli. Dal 1965 alla presenza di un sacerdote rettore, per volontà del vescovo Antonio Mistrorigo, si sono affiancate le Suore Missionarie dell’Immacolata (Pime).

E’ novità dei giorni scorsi la firma di una nuova convenzione tra la Parrocchia di Cornuda, proprietaria del santuario e delle sue pertinenze, e la Congregazione delle religiose per la gestione dell’edificio. “La firma - spiega il parroco don Francesco Marconato - è avvenuta con il consenso dell’Ufficio amministrativo diocesano e del Vicario generale. L’accordo, valido per un anno «ad experimentum», prevede che l’amministrazione del santuario sia autonoma e che alle suore sia garantito un rimborso spese per il loro servizio di presenza e animazione”. Era in vigore una precedente convenzione triennale, in cui le responsabilità amministrative e finanziare erano ripartite in modo diverso. “Vedremo se con la raccolta delle offerte si potrà arrivare all’autonomia. Di sicuro il luogo è molto frequentato e amato anche al di fuori del contesto parrocchiale. E’ una realtà che insiste su un territorio più vasto e che richiama persone anche da più lontano. Magari non torneranno i tempi dei treni speciali che si fermavano in stazione a Cornuda per portare i pellegrini, ma il santuario resta centrale anche oggi”. L’edificio e le sue adiacenze vengono, infatti, abitualmente utilizzati come luogo di ritiro, incontro e preghiera. Tutti i giorni alle 7.30 e nei giorni festivi anche alle 9.30 si celebra la messa, ogni pomeriggio alle 16 si prega il Rosario con l’adorazione eucaristica. “Da marzo - aggiunge il parroco -, tramite l’associazione «Un ponte verso», sono ospitate alcune donne ucraine fuggite dalla guerra”.

Per mantenerlo come luogo vivo e vitale, sarà necessario, in aggiunta a gestione e manutenzione ordinarie, che saranno in capo alla parrocchia, un intervento corposo sull’impianto di riscaldamento. “Serviranno almeno 50 mila euro per sistemarlo in chiesa e negli alloggi di rettore e suore. Ogni piccolo aiuto sarà importante e potrà godere anche delle agevolazioni fiscali”. L’offerta può essere versata sul conto corrente bancario del Santuario IT77 A 08399 61640 000000127806, o consegnata a rettore o parroco.

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