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Riposavano sotto la chiesa: l'ultimo viaggio dei caduti di Pero verso Fagarè

I recenti lavori di sistemazione dell’ingresso della parrocchiale, che hanno comportato anche la rimozione di una vecchia pietra tombale, posta all’ingresso dell’edificio, hanno permesso di aprire un’urna in zinco che racchiudeva i resti di cinque soldati caduti durante la Prima guerra mondiale.

12/12/2019

I recenti lavori di sistemazione dell’ingresso della chiesa parrocchiale di Pero, che hanno comportato anche la rimozione di una vecchia pietra tombale, posta all’ingresso dell’edificio, hanno permesso di aprire un’urna in zinco che racchiudeva i resti di cinque soldati della frazione bredese caduti durante la Prima guerra mondiale.

Le targhette militari, grazie alle quali si è potuto risalire ai loro nomi, hanno smosso alcuni cittadini affinché a questi poveri resti fosse riconosciuta degna sepoltura con gli onori conseguenti. Ovviamente non è apparsa cosa onorevole, a lavori edili ultimati, rimettere i poveri resti sotto il pavimento di accesso alla chiesa e perciò le ossa di questi cinque militi sono state raccolte in attesa di una sistemazione definitiva in un luogo adatto.

Perché che questi resti fossero stati tumulati proprio nella gradinata antistante la chiesa di Pero non è dato a sapersi. Ricerche accurate non hanno dato alcun esito; infatti nessun documento né religioso né civile attesta la motivazione di tale collocazione. Grazie all’interessamento di un ex ufficiale dell’esercito, il colonello Carmelo Raccuia, presidente dei Fanti della sezione di Treviso, il ministero della Difesa e Onor caduti, hanno disposto che i resti dei cinque soldati, di cui quattro appartenenti alla Fanteria e uno ai reparti di Cavalleria, fossero traslati al vicino sacrario di Fagarè della Battaglia, dove riposano le spoglie di ben 5.191 soldati italiani riconosciuti e 5.350 combattenti rimasti ignoti.

Il Comune di Breda si sta attivando in questi giorni per organizzare una solenne cerimonia per la sistemazione definitiva dei cinque militi a Fagarè.

Sabato 7 dicembre, alla presenza delle massime autorità dell’esercito italiano della regione nord est, di un picchetto interforze, di molti congiunti dei soldati esumati, di una grandissima rappresentanza delle sezioni dei fanti, degli alpini, dei bersaglieri e di altre specialità dell’esercito, si è tenuta una cerimonia a Pero per gli onori a queste salme e la loro successiva e definitiva traslazione nel sacrario militare di Fagarè. Dopo la messa celebrata da un cappellano militare, le cinque urne sono partite alla volta di Fagarè, dove sono state riposte in uno spazio loro riservato per l’eterna memoria. Molti gli interventi delle autorità presenti tra cui il Prefetto di Treviso, Maria Rosaria Laganà, sindaci, assessori e rappresentanti di diverse associazioni.

I resti dei soldati esumati rispondono ai nomi di: Buosi Giovanni, Buosi Umberto, Moro Luigi, Romanello Giovanni, Vido Pietro, tutti appartenenti a famiglie storiche di Pero. Se si esclude Romanello Giovanni deceduto nel 1918, i rimanenti 4 soldati sono deceduti tutti nel 1916.

Remo Cattarin

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