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Quinto, san Giuseppe "torna" in chiesa

Il primo maggio, a conclusione della celebrazione presieduta da don Paolo Barbisan, è stato benedetto il dipinto, frutto di una donazione

Una devozione che anni e anni di storia non sono riusciti a cancellare, pur senza altari, quadri o decori. Ora, nell’anno a lui dedicato, il culto a san Giuseppe, nella chiesa di Quinto, ne esce rinnovato. Grazie a un prezioso dono.

Lo scorso 1° maggio, in occasione della festività di san Giuseppe Lavoratore, è stata benedetta a conclusione della celebrazione prefestiva presieduta da don Paolo Barbisan, direttore dell’ufficio Beni culturali della diocesi, una pala d’altare dedicata al santo.

Era arrivata nei mesi scorsi venendo collocata in occasione del 19 marzo, dopo un restauro, quale omaggio da parte del signor Giuseppe “Bepi” Toniolo, collezionista d’arte di Campocroce e legato per amicizia ad alcune parrocchiane e coadiutrici della liturgia di Quinto che avevano precedentemente esposto al parroco don Stefano Bressan il desiderio di poter pregare davanti a un’immagine del santo, finora non presente in chiesa.

La pala rappresenta San Giuseppe insieme a Gesù fanciullo, porta la firma di Carlo Linzi e la data del 1907. Noto agli studiosi d’arte Carlo Linzi, pittore e studioso dell’arte pittorica nato a Treviso nel 1857, fu collaboratore di Luigi Bailo e conosciuto come pregevole autore di numerose copie di dipinti antichi di Tiziano e di Paris Bordone.

Alla celebrazione dello scorso 1° maggio, oltre al signor Toniolo, ha partecipato anche il professor Eugenio Manzato, già direttore dei Musei Civici di Treviso e parrocchiano di Quinto, che ha spiegato ai molti presenti, subito dopo la benedizione della pala, il legame tra la chiesa parrocchiale e il culto a san Giuseppe.

La pala (circa 1,60X90) è stata infatti collocata in quello che, sino a ora, era considerato l’altare di san Valentino, co-patrono della chiesa, ma che in precedenza nella prima chiesa trecentesca, era proprio dedicato a san Giuseppe.

Proprio qui era presente una pala d’altare raffigurante il santo che, nella ricostruzione della chiesa avvenuta nei primi del Novecento, che ampliò il numero di altari presenti nella parrocchiale (passati da 5 a 7), non trovò collocazione. Il crescere della diffusione del culto di san Valentino, alcune guarigioni e la fondazione della confraternita dedicata al “santo degli innamorati”, infatti, fecero prima spostare temporaneamente l’immagine dedicata a san Giuseppe in una parete laterale (dove oggi si trova il prezioso trittico del Pozzoserrato). E poi anche quella collocazione venne meno. Il dono arrivato dal signor Toniolo va oggi, di fatto, a restituire l’altare al proprio titolare originale. La statua di san Valentino è stata collocata nella nicchia del Battistero, trovando comunque una sua valorizzazione.

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