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Possagno, immagini del dolore assoluto

Inaugurata lo scorso primo maggio la mostra "La Maddalena: Caravaggio e Canova" che resterà visitabile fino al prossimo 21 novembre 2021

La Maddalena di Caravaggio e di Canova riporta la pace tra Possagno e Bassano del Grappa. Durante l’inaugurazione della mostra, lo scorso 1° maggio - dedicata all’interpretazione del dolore di questa donna da parte del tormentato pittore di fine ‘500 e del geniale scultore ottocentesco - il presidente della Fondazione Canova, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, al termine del suo discorso inaugurale della mostra “La Maddalena: Caravaggio e Canova”, è corso ad abbracciare la sindaca di Bassano, Elena Pavan, mettendo fine così a tutte le voci di dissapori e di scontri con l’Amministrazione bassanese.

Nei mesi scorsi ci si era chiesti se le due città avrebbero celebrato assieme il prossimo bicentenario della morte del grande artista, scomparso il 13 ottobre 1822. Mancano, infatti, pochi mesi alla definizione del Comitato nazionale per le celebrazioni che si svolgeranno nel 2022. In palio vi sono finanziamenti per almeno 500 milioni di euro. Fino a qualche settimana fa sembrava che Bassano del Grappa, che conserva diverse testimonianze del grande scultore, tra cui l’intero epistolario e il luogo dove Canova amava ritirarsi, ospite nella Villa di Rezzonico, dovesse correre da sola e comunque non era chiaro quale sarebbe stato il baricentro delle celebrazioni.

Sgarbi ha messo un rigido paletto, chiedendo apertamente che Possagno abbia il primato per le celebrazioni e si è spinto a dire che verrà innalzato un secondo tempio allo scultore nel piccolo paese della Pedemontana. Non sarà comunque facile tirar fuori la testa dal gruppone che si sta formando per questo bicentenario: vorranno fare la loro parte anche Roma, dove lo scultore ha vissuto, e Venezia, dove si è formato, e infine vorrà di certo partecipare anche Treviso.

La diversa idea di dolore

Nel frattempo la Gypsoteca ha calato quest’asso della mostra dedicata alla immagine della Maddalena. Un’idea, come ha più volte sottolineato Sgarbi, di dolore che i due artisti interpretano a loro modo, l’uno sulla tela e l’altro sul marmo (anche se ci sono state della prove, come solitamente faceva Canova, di pittura che precedono la scultura in marmo).

La “Maddalena in estasi” di Caravaggio arriva appositamente da una collezione privata, è una figura intensissima, il dolore riga di lacrime il suo volto, mentre la “Maddalena giacente” di Canova, un gesso del cui originale in marmo non si hanno più notizie, unisce anch’essa pathos ed erotismo, distesa a terra travolta dalla potenza del suo pentimento.

I due artisti sono diversi, lontani per visione religiosa e scelte estetiche, tuttavia dal confronto messo in scena nella sala della Gypsotheca emergono rimandi inattesi. E alla fine sembra che entrambi riescano a cogliere il dolore assoluto.

La mostra resterà aperta fino al prossimo 21 novembre 2021. All’inaugurazione ha voluto portare il suo saluto con una lettera il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. Era presente, invece, l’assessore regionale alla Cultura, Crstiano Corrazzari.

Per Intesa San Paolo, che ha consentito la realizzazione di questa piccola mostra evento, ha parlato il dottor Matteo Zulian, che ha ricordato come la Fondazione della banca possiede e curi ben 30mila opere d’arte. Il sindaco di Possagno, Valerio Favaro, vicepresidente della Fondazione Canova, ha confermato l’impegno della sua Amministrazione per onorare l’illustre concittadino, patrimonio di tutto il mondo. Per questo sarà anche necessario dialogare con tutti per la buona riuscita del bicentenario.

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