Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
“Popoli in festa”: per la Collaborazione di Quinto e Zero Branco una domenica all’insegna della fraternità
Riconoscersi fratelli e condividere una giornata di festa. Ancora un’occasione che ha alimentato questi sentimenti, nella collaborazione pastorale di Quinto e Zero Branco. Domenica 22 settembre, è stata infatti la volta di “Popoli in festa”, un nuovo appuntamento pensato per valorizzare la presenza delle comunità cattoliche non italiane che vivono nel nostro territorio, per ribadire insieme il “no” a ogni forma di guerra e violenza e per riflettere sulla situazione del fenomeno migratorio oggi. A organizzare la giornata il gruppo di giovani che aveva già promosso la Marcia della Pace a Zero Branco nel marzo scorso ed una messa animata dalla comunità francofona a giugno.
Il programma ha previsto la messa alle 11 nella parrocchiale di Quinto, animata dal coro della comunità francofona di Treviso e celebrata da don Silvano Perissinotto - da agosto direttore dell’ufficio di Pastorale delle migrazioni e collaboratore nelle parrocchie di Zero Branco - che dopo aver salutato ciascuna comunità presente, nell’omelia ha riassunto alcuni elementi essenziali della vita cristiana e messo in luce, in particolare modo, il dono dell’accoglienza. Don Silvano, interagendo con i presenti, lo ha fatto ricordando le sette opere di misericordia corporale con quel “ero straniero e mi avete accolto”, che ha riassunto perfettamente il senso della giornata. A seguire, il pranzo condiviso negli spazi esterni dell’oratorio: cibi africani, albanesi, brasiliani e di molte altre nazionalità, portati da numerose famiglie e dalla Comunità della Domus Nostra, hanno fatto da speciale accompagnamento a questo momento di fraternità. Quindi, la condivisione di danze, musiche, testimonianze e racconti in uno stile semplice ma ricco di gioia, per dar luce alle varie comunità.
Ad arricchire la giornata, la riflessione curata da don Bruno Baratto, direttore della Caritas tarvisina, mentre nei campi da gioco bambini e ragazzi di oltre 15 nazionalità diverse condividevano tornei di pallavolo, basket e calcio, organizzati dagli animatori e dai volontari del locale oratorio. (A.B.V.)