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Pieve del Grappa: tasse in diminuzione dopo la fusione

Il nuovo comune di Pieve del Grappa nell'incontro con i sindacati presenta maggiori disponibilità economiche trattando vari temi.Le risorse aggiuntive derivanti dagli incentivi alla fusione, si sono tradotte in maggiori disponibilità per il nuovo Comune e hanno consentito una prima riduzione della pressione del fisco locale.

Primi effetti della fusione per il nuovo comune di Pieve del Grappa. La Tasi viene eliminata su tutto il territorio comunale, ridotta l’Imu, e sale fino a 15 mila euro l’esenzione dall’addizionale Irpef comunale. Le risorse aggiuntive derivanti dagli incentivi alla fusione, si sono tradotte in maggiori disponibilità per il nuovo Comune e hanno consentito una prima riduzione della pressione del fisco locale. Le aliquote di imu, tasi e dell’addizionale irpef comunale sono state armonizzate considerando la più bassa tra le due applicate in precedenza nei singoli comuni di Crespano e Paderno. Il risultato è che la tasi su altri immobili e aree edificabili è ora allo 0% su tutto il territorio (a Crespano si applicava lo 0,10%) e che l’aliquota di base dell’imu è stata fissata a 0,85% (a Paderno era dello 0,87%). L’esenzione sull’addizionale Irpef comunale, poi, scatta per tutti a 15mila euro (a Paderno era fino a 10mila) e per i redditi superiori l’aliquota è fissata allo 0,5% (a Crespano si applicava lo 0,65%).
La riduzione è stata confermata il 21 agosto durante l’incontro tra la sindaca Annalisa Rampin e le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil e dei sindacati dei pensionati. Durante l’incontro, sindaca e assessori hanno presentato in sintesi la situazione economica finanziaria 2018, aggregando i dati di Crespano e Paderno, e illustrato il bilancio preventivo 2019. Quindi è stato valutato il Documento unico di programmazione 2019-2021. L’incontro conferma la prassi del confronto tra Amministrazione comunale e le forze sociali sui temi del benessere e della coesione sociale, dello sviluppo sostenibile, della salvaguardia del territorio, dell’ambiente e della salute.
Rispondendo alle richieste delle organizzazioni sindacali, la sindaca ha detto che saranno implementati i servizi per prevenire e coprire le emergenze, realizzare politiche attive del lavoro e favorire misure a tutela delle famiglie e della coesione sociale, ma anche le azioni per promuovere l’invecchiamento attivo e l’assistenza di qualità agli anziani. E’ stata proposta la creazione di un registro che consenta di censire e formare le badanti, allo scopo di certificare l’idoneità all’attività di cura.
Netta la presa di posizione anche sulla programmazione socio-sanitaria: Rampin e sindacati si sono impegnati a partecipare e condividere le iniziative per la definizione dei nuovi piani di zona, con l’obiettivo di qualificare ed estendere nel territorio i servizi nel distretto, per dare certezza e garanzia all’erogazione dei livelli essenziali di assistenza quali: le cure palliative, le cure primarie, i servizi di assistenza domiciliare integrata e le attività presenti nei distretti territoriali con una maggiore integrazione con i centri di assistenza agli anziani.
Durante l’incontro si è fatto cenno anche alla sperimentazione del “fattore famiglia”, per garantire un accesso più equo alle prestazioni o servizi sociali erogati alle famiglie che si trovano in stato di effettivo bisogno. Questa sperimentazione è possibile perché il Comune, in convenzione con i Caaf, gestisce i servizi pubblici secondo criteri reddituali basati sulla presentazione dell’Isee.

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