venerdì, 18 ottobre 2024
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“Per tutti persone”, una grande festa per ricordare Davide Modesto

Esempio di forza, determinazione e amore per la vita

Una grande festa. Proprio così era stata pensata fin dall’inizio dagli organizzatori questa giornata e così è stata. In tanti, tantissimi si sono radunati, nel pomeriggio di domenica 29 settembre al parco Augusto Daolio di Musano (che meraviglia un parco intitolato al mitico cantante dei Nomadi per la sua attenzione al sociale e all’ambiente!) nel ricordo di Davide Modesto a un anno dalla morte. Sicuramente non è stato solo il clima particolarmente mite e soleggiato a favorire lo straordinario afflusso di gente di tutte le età, quanto il sincero desiderio, per molti, di ricordare l’amico, il compaesano, il giovane uomo che con coraggio aveva sfidato le avversità della vita trasformandole in punti di forza.

Una festa dunque, iniziata con una breve camminata attraverso le vie del paese e proseguita poi negli ampi spazi messi a disposizione dalla parrocchia di Musano per un pomeriggio di condivisione tra giochi per tutti e un momento conviviale e musicale sulle note di un gruppo di giovani artisti legati all’associazione culturale “A. Vivaldi” di Trevignano (notevole tra gli altri, la grinta e il talento della giovane cantante).

La preparazione della giornata era partita da lontano, come ha ricordato Katia Colella, coordinatrice del gruppo “Per tutti persone”, promotore dell’evento. “Abbiamo gustato il percorso per organizzare questo pomeriggio. Abbiamo gustato l’essere insieme, il collaborare tra gruppi e persone diverse, chiamate a pensare e a fare ognuno con le sue peculiarità. Per promuovere attenzione, apertura, accoglienza nelle nostre comunità nei nostri ambienti nei confronti di ogni persona che sperimenta fragilità e disabilità. Il Gruppo “Per tutti persone” è nato in seno all’AC diocesana per rendere sempre più inclusive le proposte e per aiutare le nostre comunità a mettere al centro l’accoglienza e aiutare ad essere consapevoli di quanto le comunità a volte, non riescano nell’intento. Messaggio, questo, che sicuramente è arrivato ai presenti, che hanno potuto vivere in semplicità la gioia dell’incontro “per tutti, uno sguardo nuovo”.

Proprio del gruppo “Per tutti persone” Davide era stato membro attivo.

Adolescente e poi giovane vivace e battagliero Davide, “non lesinava battute molto schiette, era uno di quelli che non mollano mai”. Così ha voluto ricordarlo Laura, una sua cara amica che l’aveva visto crescere e gli aveva fatto da animatrice in parrocchia dagli anni delle scuole medie. Appassionato ciclista, tutto sembrava presagire per lui un brillante futuro in questo sport, fino a che il destino non ha deciso diversamente a causa di un grave incidente a diciassette anni. Dopo il duro colpo iniziale e la sofferenza che l’aveva destabilizzato, Davide aveva raccolto tutte le sue energie per dimostrare che poteva ancora farcela, che la vita per lui aveva ancora nuove pagine da scrivere. E così sono

arrivati i viaggi lontani (in America coast to coast!), il patentino di direttore sportivo di bici e tutte le sfide affrontate per contrastare i limiti imposti dalla carrozzina.

Si era dedicato anche agli studi e dopo un prima laurea il suo percorso di fede l’aveva portato a intraprendere lo studio della teologia, percorso che purtroppo non aveva potuto portare a termine, ma una studentessa dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose ha voluto riprendere il lavoro per la tesi avviato da Davide che confluirà così nella tesi di laurea che sta preparando.

C’è una canzone di una giovane cantautrice, Giulia Mei, i cui versi sembrano suggerirci di assumere “uno sguardo nuovo” sull’altro e sulla bellezza della diversità in una società che ci vorrebbe tutti uguali e, a modo suo, perfetti.

Inferiore a chi? Ed all’altezza di che cosa? Vale forse meno un tulipano di una rosa? Sei caduto a terra e non ti sei rialzato mai pensi di sapere e a quanto pare non lo sai non lo sai

Che la Bellezza la si misura coi parametri del cuore non ci si guarda solo per sentito dire e in ogni uomo c’è un tesoro da scoprire

Mondo che non approvi l’uso dei difetti dove non si esiste che per essere perfetti trova un angolino, uno spazietto anche per noi che non siamo e non saremo mai come ci vuoi.

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