La morte ha la forza di farci riconsiderare le priorità della vita e, forse, di dare loro un po’ di ordine....
Padernello, una giornata speciale in parrocchia
Una giornata davvero speciale, per la parrocchia di Padernello, con tre motivi di festa e condivisione. Tutta la comunità si è ritrovata per una messa solenne, presieduta dall’arcivescovo emerito di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato. Nella chiesa, riaperta dopo quattro mesi, sono stati effettuati consistenti lavori di restauro, che hanno riportato l’interno all’originale bellezza e funzionalità.
La raschiatura delle pareti e del soffitto ha riportato alla luce i marmorini ottocenteschi. Sono stati risanati gli intonaci dall’umidità, puliti e restaurati i cinque altari, il pulpito, la cantoria e il pavimento, infine installato il nuovo impianto di illuminazione a led.
L’intervento, compiuto secondo le indicazioni della Soprintendenza alle belle arti e dell’Ufficio diocesano per l’arte sacra, è stato seguito dall’architetta Giovanna Schievano. La ditta Cosvem ha realizzato le opere murarie, la ditta Teknomarca il nuovo impianto di illuminazione e Linea light ha fornito i fari. Generosa l’opera di tanti volontari per la pulizia e la risistemazione.
La seconda tappa è avvenuta nel sagrato, per la benedizione della Croce di Passione, collocata accanto alla statua della Madonna, davanti alla canonica. Un’originale realizzazione, densa di significati, pensata dal parroco, don Piergiorgio Guarnier e condivisa con il Consiglio pastorale parrocchiale.
La croce, in ferro battuto, opera dall’artista Mario Pozzebon insieme ai figli Massimo e Pierluigi, riproduce stilizzati i simboli della Passione: il gallo, a significare il tradimento di Pietro, la scritta Inri, la tenaglia, i chiodi, il martello, la frusta, i dadi, la corona di spine, la scala, la canna con la spugna, la lancia, la catena, la lanterna e la brocca.
Inoltre, alla base della croce, è raffigurato Gesù nell’orto degli Ulivi con tre apostoli, la scena che segna l’inizio della Passione. Una targa, posta sul basamento in cemento che regge l’opera, ricorda la pandemia di Covid-19 2020-2022, con il suo carico di sofferenza.
Quindi, la terza tappa, per festeggiare il ventesimo anniversario dell’oratorio parrocchiale, che fu inaugurato il 24 ottobre 2004, proprio da mons. Mazzocato, allora vescovo di Treviso.
L’edificio era stato realizzato grazie alla determinazione dell’allora parroco, don Adolfo Giacomelli e dalla comunità tutta, rivelandosi fin da subito un punto di riferimento utilissimo per i bambini, i giovani e le famiglie, grazie anche al servizio continuativo e insostituibile di tanti volontari.
Nell’occasione è stato inaugurato un nuovo gioco da esterno a beneficio dei bambini più piccoli e delle loro famiglie. (D.B. - F.P.)