mercoledì, 20 novembre 2024
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Padernello: sequestrata cava con 200mila tonnellate di rifiuti. Zanoni (Pd) al sindaco: "Receda dall'accordo"

Dichiara il consigliere regionale: "Se il sindaco avesse ascoltato il sottoscritto e i consiglieri comunali del Partito Democratico anziché trattare tutti con sufficienza e arroganza non si troverebbe in questa grave e imbarazzante situazione”.

“Avevo denunciato attraverso due interrogazioni, il 2 agosto e il 30 ottobre del 2017, la grave situazione di Cava Campagnole e il famigerato accordo pubblico-privato tra il Comune di Paese, Cosmo Ambiente e ditta Canzian. Se il sindaco avesse ascoltato il sottoscritto e i consiglieri comunali del Partito Democratico anziché trattare tutti con sufficienza e arroganza non si troverebbe in questa grave e imbarazzante situazione”. È quanto dichiara Andrea Zanoni, esponente del PD a Palazzo Ferro Fini, dove è anche vicepresidente della commissione Ambiente a proposito del sequestro dei rifiuti speciali effettuato dai Carabinieri forestali martedì scorso presso Cava Campagnole di Padernello di Paese (TV) per circa 200.000 tonnellate a cui se ne aggiungono altre 80.000 in un’area di Noale situata vicino al sito della Cosmo Ambiente.
“Esprimo estrema soddisfazione e mi complimento con i Carabinieri forestali, nonché con tutti gli inquirenti per l’operazione effettuata che fa finalmente luce sull’ennesimo traffico illegale di rifiuti, contenenti anche rame, nichel, piombo, selenio e addirittura amianto che arrivavano a Noale e poi a Paese anche da fuori Veneto e successivamente venivano miscelati con l’aggiunta di calce, leganti e cemento per ottenere l’effetto diluizione ed essere così venduti e utilizzati come materiali inerti nei vari cantieri. Tutto ciò, ovviamente, con gravi rischi per l’ambiente a causa del rischio di rilascio di inquinanti nel suolo e nell’acqua con le relative contaminazioni. Un’operazione imponente - sottolinea Zanoni -  a cui hanno partecipato, su delega della Procura della Repubblica di Venezia i Carabinieri forestali del comando di Mestre e del comando di Venezia, i Carabinieri di Treviso, Paese e Venezia, del 14° Gruppo elicotteri di Belluno, in seguito alle indagini durate più di tre anni coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Venezia e svolte dal comando dei Carabinieri forestali di Mestre in collaborazione con l’Arpav del capoluogo”.

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