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Casale, torna a suonare il prezioso organo Merlini

Sabato 4 maggio il concerto inaugurale, al termine di un lungo restauro. Un terzo del contributo coperto dall’8x1000

Sabato 4 maggio, alle ore 17, nella chiesa di Santa Maria Assunta, a Casale sul Sile, ci sarà l’inaugurazione dell’organo Francesco Merlini (1782), dopo un lungo, ma doveroso periodo di restauro iniziato il 29 gennaio e terminato il 22 marzo scorso a cura di “A frabica di l’organi” di Romain Legros. In questa straordinaria occasione, ci saranno un concerto a cura di Giovanni Feltrin e una presentazione dei lavori a cura dell’organaro Legros.

A detta del restauratore e, dopo accurate ricerche storiche e tecniche, l’organo della chiesa di Casale sul Sile è unico nel suo genere: è attribuibile all’eccellente organaro di scuola veneziana Francesco Merlini, che lo avrebbe costruito nel 1780; l’autore è, dunque, contemporaneo del celebre Gaetano Callido.

Lo strumento presenta tutte le caratteristiche del nobile organo classico veneziano settecentesco: “Merlini - scrive il restauratore nella sua relazione - rispetta ovunque la tradizione, concepisce qui uno strumento con una particolarità musicale degna di grande interesse, perché prevede l’uso di due flauti «traversiero» all’unisono in otto piedi nei soprani, da poter usare uniti o separatamente, ma con un accorgimento che rende la trovata unica. Diversifica le due file, dando all’una i parametri del flauto e all’altro quelli del principale. Il primo compito dello strumento - conclude il restauratore - sarà certamente quello di servire dignitosamente il culto, ma consono anche a un uso concertistico e didattico in quanto lo strumento, molto integro nonostante le vicissitudini che hanno caratterizzato la sua storia, rappresenta un gioiello che s’inserisce con importanza nel panorama musicale settecentesco e diventerà punto di riferimento per lo studio della letteratura musicale per cui è stato concepito”.

“L’organo Merlini, che la nostra chiesa è onorata di possedere, è un gioiello storico, artistico e culturale che la nostra comunità di Casale - ci dice il parroco, don Daniele Michieli - vuole valorizzare e riconoscere come patrimonio prezioso, non solo per la parrocchia, ma anche per la realtà civile. E’ unico nella sua preziosità! Desidero riconoscere l’accurato lavoro di restauro e di recupero delle parti originali da parte di Romain Legros e dei suoi collaboratori. Hanno dimostrato tanta competenza, insieme a una viva passione nel recupero di tutte le parti storiche, trasmettendola anche a noi, coinvolgendoci in ogni fase della costruzione”.

Vedere l’organo in tutte le sue diverse parti, prima in laboratorio, poi qui riportato nella sua artistica cantoria, continua don Daniele, “ha fatto crescere una riflessione anche di tipo spirituale, condivisa coi bambini, in occasione della festa dei santi patroni, due settimane fa. Certo, l’impegno economico è importante e oneroso, ma la risposta pronta e generosa di tanti umili e semplici parrocchiani (la maggior parte vuole rimanere anonima), ci ha sempre incoraggiati a continuare il progetto. A poche settimane dall’inaugurazione desidero ringraziare la Cei che, grazie all’8 per mille, ci ha concesso un grande contributo pari a un terzo della spesa complessiva, così come la Diocesi di Treviso, che non ha mancato di starci vicino, anche economicamente, in questo intervento di restauro. Ben 244 anni fa la comunità di Casale sul Sile è riuscita a far realizzare questo strumento al «Merlini»: oggi abbiamo noi la responsabilità di mantenerlo funzionante e prezioso, anzitutto per le nostre celebrazioni liturgiche così da continuare, come comunità, a ringraziare e pregare il Signore anche con la musica”.

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