martedì, 17 settembre 2024
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Operazione tapparella a Castelfranco: quando il vicinato è solidale

A volte le persone anziane e sole rimangano per giorni isolate nella loro abitazione perché colte da malore, tale da non dare loro la possibilità di segnalare la propria difficoltà. Osservando questa necessità fra gli anziani, dalla Consulta della terza età è stata ideata questa iniziativa.

Quanto lontana è oggi dal nostro modo di pensare la prassi del buon vicinato: un’usanza normale nel passato, quando le persone vivevano insieme, stringendosi nelle poche stanze disponibili. Oggi, invece, le famiglie sono frantumate in una miriade di piccoli nuclei abitativi, le persone che vivono da sole sono molto numerose e gli orari lavorativi sempre più dilatati.
Di conseguenza, risulta più difficile di un tempo mantenere i rapporti con i vicini di casa. D’altro canto, l’individualismo che pervade la nostra società spesso impedisce di affacciarsi alla finestra e salutare il vicino, magari anziano e solo.
L’Operazione “tapparella”, avviata dalla Consulta della terza età con il patrocinio del Comune di Castelfranco Veneto e dell’assessorato ai Servizi sociali e alla persona, intende affrontare proprio questo problema. Il presidente della Consulta della terza età Gianni Boldrin, spiega come possa succedere che le persone anziane e sole rimangano per giorni isolate nella loro abitazione perché colte da malore, tale da non dare loro la possibilità di segnalare la propria difficoltà. Osservando questa necessità fra gli anziani, è stata ideata l’Operazione “tapparella”, che invita la cittadinanza a compiere alcune azioni concrete e immediate.
La prima consiste nell’instaurazione di rapporti personali con i vicini anziani che vivono in solitudine, nel rispetto della privacy. La seconda, invece, consiste nella comunicazione, da parte dell’anziano, del proprio numero telefonico e del numero di un familiare o amico al vicino di casa. Quest’ultimo, se vedrà la tapparella dell’anziano chiusa potrà provare a contattarlo e, se non troverà risposta, telefonerà alla persona di riferimento, che verificherà di persona lo stato del familiare. Queste due semplici azioni possono davvero prevenire, o almeno contenere, le conseguenze di situazioni emergenziali.
Afferma Gianni Boldrin che “la Consulta della terza età si è attivata dal mese di novembre 2014 nella diffusione di questo progetto, che oggi, grazie all’aiuto dei rappresentati dei quartieri e delle frazioni, sta raggiungendo una diffusione capillare”. Ma lo sguardo è teso al futuro: il prossimo traguardo consiste nell’avviamento di un’indagine conoscitiva sulla rilevanza della presenza degli anziani soli e privi di supporti familiari ed amicali. In questo modo si potrà garantire loro una maggior assistenza da parte della rete di conoscenze di quartiere e attivare, se necessario, l’intervento dei servizi socio-sanitari. Nel frattempo a Castelfranco si avvicina la data delle elezioni amministrative. “Siamo in attesa - afferma Gianni Boldrin - di un incontro con i candidati sindaci, per presentare le esigenze degli anziani. Per loro gli anziani sono una risorsa o un peso?”. Una domanda, quest’ultima, che forse dovrebbe porsi ogni buon cittadino.
Margherita Bertolo

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