Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Numerosi fedeli accolgono don Federico a Maserada
Sull’asse geografico comunale di Maserada, per transitare da Varago a Candelù, occorre attraversare il capoluogo delle due frazioni. Ebbene, don Federico Giacomini, finora parroco della due frazioni, da domenica scorsa ha anche la guida pastorale di Maserada. Domenica pomeriggio, con un bel sole autunnale, dopo giornate tristi di vento e pioggia, l’ingresso in Maserada di don Federico, introdotto dal vescovo Michele Tomasi, ha registrato una gran bella presenza di fedeli, che lo hanno accolto in piazzetta San Francesco, per la processione verso la chiesa parrocchiale. Non è mancata, e non poteva mancare, una breve sosta al tempietto della Madonna delle Vittorie, il sacello storico al quale tutti i maseradesi sono particolarmente legati, per diversi motivi. Don Federico riprenderà, poi, nei suoi saluti, la preghiera che ha fatto col cuore alla Beata Vergine delle Vittorie.
Il sindaco, Lamberto Marini, dopo aver ringraziato il Vescovo, per il dono di un sacerdote per Maserada, ha sottolineato il senso dell’impegno, che sarà reciproco: Maserada come comunità, sia civile che religiosa, è una realtà disponibile al dialogo, in crescita sotto tanti punti di vista, aperta alle istanze che la società propone, una realtà viva il cui pastore sarà la guida e per questo ha auspicato i migliori auguri per quanto don Federico andrà a svolgere nel servizio a tutto il territorio comunale. E mentre il coro 9 note intonava il canto allo Spirito Santo, don Federico faceva il suo ingresso ufficiale in chiesa, con la fronte recante ancora un vistoso cerotto, retaggio di un “incidente” accorsogli nei giorni scorsi a causa di un animale che gli ha ferito la faccia. Simpatico l’esordio del Vescovo all’omelia e riferito alla prima lettura tratta dal profeta Isaia, laddove si recita “ al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori...” Uno scroscio di sorrisi ha accompagnato la battuta del Vescovo, che ha subito corretto: “Non volevo riferirmi esplicitamente a don Federico”, ma nel frattempo aveva volto il suo sguardo sorridente verso il nuovo parroco. Durante l’omelia, mons. Tomasi, alla luce delle Letture domenicali, ha riflettuto sulla natura del servizio, basato sull’essere servi gli uni degli altri .
Il benvenuto da parte di un rappresentante del Consiglio pastorale parrocchiale, ha sottolineato come la comunità accolga con gioia il nuovo parroco, che va a sostituire don Mirco Moro che, ancora infermo, per ben 23 anni ha servito con amore e impegno la comunità di Maserada. Non è mancata, nel saluto, una sottolineatura sulla ricchezza di persone e di gruppi che operano nella comunità: a partire dalle suore Dorotee, presenti da ben 173 anni e che, pur non svolgendo più opera attiva, accompagnano la vita della parrocchia con la loro preghiera. E, ancora: tutta una lunga serie di gruppi e associazioni presenti e attive. Infine, “è toccato” a don Federico dare il suo saluto alla parrocchia. Diversi i riferimenti alla sua passione per la montagna: il rischio, la paura, l’attenzione, la cordata, il senso del capo cordata, ma anche la sicurezza che in montagna si acquisisce, quando il primo fa da sicurezza al secondo e viceversa. Insomma: il senso di collaborazione che dovrà esserci tra fedeli e parroco e viceversa. “Cercheremo ogni appiglio affinché nessuno senta il vuoto della caduta, ma la sicurezza di chi, davanti o dietro, assicura la corda alla Certezza”, ha detto. (Remo Cattarin)