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Mostra a Crocetta del Montello, stretto legame con il territorio

Seconda esposizione della trilogia sull’arte in Veneto, dal 1940 al 1970, “La rivoluzione silenziosa dell’arte in Veneto” sarà inaugurata in villa Ancilotto il prossimo 9 ottobre e sarà visitabile fino a domenica 9 gennaio 2022

Fervono i preparativi, nelle sale espositive di villa Ancilotto a Crocetta del Montello, per l’attesa mostra “La rivoluzione silenziosa dell’arte in Veneto. 1940-1970: da Music a Deluigi e Tancredi”, organizzata dall’Amministrazione e da ArtDolomites, a cura di Antonella Alban e Giovanni Granzotto, con la collaborazione di Stefano Cecchetto e Cesare Orler.

Nei giorni scorsi, durante la presentazione, i promotori della rassegna artistica hanno voluto sottolineare lo stretto legame tra l’arte e le bellezze naturali del territorio, in un suggestivo viaggio di colori e paesaggi con informazioni e immagini della mostra, con l’intento di unire il fascino dell’arte pittorica con quello della natura che ci circonda.

L’itinerario pittorico presentato è la seconda tappa dell’ampio percorso che, nel corso del triennio 2020-2022, vuole raccontare l’importanza della pittura veneta nell’evoluzione dell’arte italiana, partendo dagli albori del secolo scorso fino al Duemila. Si tratta di “un contributo determinante - hanno messo in evidenza i curatori dell’esposizione - perché sviluppato dal continuo confronto fra una roccaforte della tradizione artistica e pittorica quale era l’Accademia di Venezia, una delle più importanti del mondo, e la Biennale, palcoscenico di tutte le nuove avventure dell’arte, che si interruppe nel ’44 e nel ’46 per riprendere con decisione nel 1948, in quello che possiamo considerare l’anno del rinnovamento della grande arte mondiale.

Gli anni del Dopoguerra vedono un’autentica rinascita dell’arte nelle Venezie. Questa mostra, in cui viene data particolare rilevanza ai magisteri di Zoran Music, Mario Deluigi e Tancredi Parmeggiani, raduna gli artisti Armando Pizzinato, Bruno Saetti e naturalmente gli interpreti dello Spazialismo, che segna uno dei momenti più alti della pittura italiana del secondo Novecento: Edmondo Bacci, Ennio Finzi, Luciano Gaspari, Bruna Gasparini, Virgilio Guidi, Riccardo Licata, Gino Morandis, Saverio Rampin, Vinicio Vianello più altri Maestri, come Alberto Gianquinto e altri, che hanno segnato profondamente il corso dell’arte italiana di quei decenni”.
Proprio nell’intento di proporre una stretta sinergia fra cultura e turismo, l’iniziativa sarà supportata anche da importanti collaborazioni con i Comuni Montelliani, con lo scopo di sviluppare un brand turistico consolidato tramite strumenti efficaci per la promozione del territorio.

La mostra verrà inaugurata sabato 9 ottobre e sarà visitabile fino a domenica 9 gennaio 2022.

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