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Mignagola: inaugurata la pista ciclabile verso Olmi

Collegate l'entrata dello stabilimento Mosaico della Burgo Group e De Longhi. L'opera è stata finanziata da Comune, Provincia e dalle due fabbriche

Sabato 25 settembre è stato inaugurato un nuovo tratto di pista ciclabile che a Mignagola collega l’entrata dello stabilimento Mosaico della Burgo group al sottopasso della ferrovia, al confine con Olmi, passando davanti alla De Longhi.

Il costo dell’opera, 542 mila euro, è stato finanziato dalla Provincia, dal Comune, dalle due fabbriche sopra citate e da alcuni privati. La pista corre praticamente sul vecchio tracciato della ferrovia privata che collegava la Burgo con la linea ferroviaria Treviso-Portogruaro e che, tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta del secolo scorso, serviva per trasportare le merci in entrata e in uscita. Il colpo d’occhio sul manufatto è gradevole, rispetto alla precedente situazione di degrado, peccato, a nostro avviso, che alcuni particolari impediscano di sfruttare di più la superficie percorribile.

La sindaca, Federica Ortolan, dopo aver ringraziato quanti hanno permesso la realizzazione dell’opera e la sua inaugurazione, ha ricordato ai numerosi presenti, tra cui il sindaco di San Biagio, Alberto Cappelletto, come questo intervento permetta di mettere in sicurezza pedoni e ciclisti che percorrono via Duca d’Aosta, ma anche di conservare la memoria della storia del territorio, sia per i pezzi di binario inseriti all’interno del cordolo di separazione dalla strada e per la riproduzione delle ruote dei carri ferroviari nel parapetto del ponte sul fiume Nerbon, sia per il suo inserimento in un piano più vasto e ambizioso di ciclopedonali, che dovrebbero ripercorrere la via romana Claudia Augusta da Altino fino ad Ausburg e al vicino Danubio. Il direttore della cartiera, Roberto De Bortoli, ha illustrato il monumento inserito all’inizio della pista: una molazza recuperata nello stabilimento, che ricorda il lavoro di tanti operai e insieme la creatività dei nostri predecessori. Infine il parroco don Raffaele Coden, che ha benedetto l’opera, ha sottolineato che ogni nuovo tratto di strada dovrebbe permettere di superare i confini e creare unità tra le persone. 

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