mercoledì, 03 luglio 2024
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Iov di Castelfranco: verso la nuova radioterapia

Saranno realizzati nei prossimi 12 mesi due bunker contenenti avanzate apparecchiature, più altri due lasciati al grezzo

Un nuovo fondamentale passo avanti per lo Iov a Castelfranco Veneto è stato compiuto nelle scorse settimane. Qualche giorno prima di Natale. è stata posata la prima pietra della nuova radioterapia della sede dell’istituto oncologico veneto al San Giacomo, dando così ufficialmente avvio ai lavori. Nella struttura che, già oggi, tratta più di tremila pazienti ed eroga oltre 80 mila prestazioni, saranno realizzati nei prossimi 12 mesi due bunker contenenti quanto di più tecnologicamente avanzato, più altri due bunker lasciati al grezzo, per un totale di 3.150 mq e un volume di 15.280 metri cubi.

L’operazione è frutto di un maxi investimento di quasi 30 milioni di euro, per la precisione 29 milioni e 640 mila a carico di fondi aziendali Iov derivati da utili di esercizio e riserve accantonate, di cui 15.073.564 per la sola costruzione e 14.566.560 per le attrezzature. I 2 bunker realizzati per essere da subito attivi, conterranno un acceleratore Linac-Rm, oltre a un ulteriore acceleratore lineare. La sede verrà dotata da subito di una risonanza magnetica da 1,5 tesla e di una sala con Tac. Sarà realizzata l’area per l’attività assistenziale con accettazione, attesa, ambulatori, un’area di lavoro per radioterapisti, fisici, tecnici e infermieri, un’area direzionale. Così, le sedi di radioterapia Iov diventeranno tre, dislocate tra le province di Padova e di Treviso.

“Sarà una delle unità di radioterapia più equipaggiate dal punto di vista tecnologico, aumentando il potenziale di attività erogabile, questo sia come volumi, ma anche come complessità di trattamenti - spiega il prof. Kregnli, direttore dello Iov castellano -. Particolare cura verrà posta anche all’umanizzazione: rendere accogliente l’ambiente, facendo sentire l’assistito il più possibile a proprio agio, darà sicuramente un ulteriore valore aggiunto”.

Di sicuro, la posa della prima pietra è un momento importante per lo sviluppo dell’Istituto oncologico veneto in una sede acquisita relativamente da poco tempo. “La crescita è continua - sottolinea la direttrice generale dello Iov, Patrizia Benini -, sia in termini di attività che di aggiornamento alle innovazioni tecnologiche. La nuova radioterapia disporrà di apparecchiature di ultima generazione che andranno a completare l’offerta che l’istituto dà ai propri pazienti seppur erogata su sedi diverse, ma tra loro integrate”.

Considerando il continuo e veloce aggiornamento tecnologico che interessa questo ambito specialistico si è deciso di mantenere una parte strutturale da realizzare in un secondo momento, per permettere all’istituto di poter accogliere anche attrezzature oggi in fase di perfezionamento. “Questo momento - continua la direttrice generale - è uno stimolo in più per continuare a fare bene, implementando anche la ricerca, considerato che la Radioterapia è un’unità a direzione universitaria. L’investimento, importantissimo, di 30 milioni di euro fa capire come sia un grosso impegno e una grande responsabilità far sì che questa struttura funzioni al meglio. L’auspicio è, infine, che questa continua crescita delle diverse specialità presenti allo Iov diventi sempre più fonte di attrazione per professionisti sia giovani, che devono formarsi e crescere, sia già formati, capaci di utilizzare da subito l’alta tecnologia messa loro a disposizione”.

“Si continua nel percorso tracciato - ribadisce il presidente della Regione Luca Zaia -, nella creazione di un ospedale nell’ospedale. Un centro di riferimento, un grande segnale di attenzione per i malati. Entro il 2024 verranno anche avviati i processi di selezione del personale per la nuova sede, coinvolgendo professionisti altamente specializzati come medici radioterapisti, fisici sanitari, personale tecnico, infermieri e operatori socio-sanitari”.

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