Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
A Cavaso e Possagno uno spettacolo dei ragazzi ha concluso il Grest
Il 15 luglio, con la messa nel tempio della S.S.Trinità a Possagno e con lo spettacolo dei bambini, si sono concluse tre settimane intense del Grest di Cavaso e Possagno. “Una bella compagnia” – questo lo slogan espresso anche nel logo ideato e disegnato appositamente e raffigurante una barca piena di gente con un timoniere in piedi alla guida in un mare pullulante di pesci. La storia di S. Pietro e i suoi amici apostoli è stata, infatti, il filo rosso per quasi tutti i pomeriggi, spiegata attraverso le scenette del gruppo storia e i momenti di preghiera e di riflessione di suor Alice e il suo team di ragazzi.
E’ stato veramente un tempo ricco di grazia e bellezza. Giovedì 6 luglio c’è stato il ritrovo dei tre Grest della collaborazione Valcavasia: oltre a Cavaso e Possagno, anche Castelcucco, Castelli e Monfumo. Proprio una bella, ma sana confusione di voci, musica, giochi e divertimento anche durante la messa celebrata da padre Giacomo, parroco di Castelli, nel tempio di Possagno. “stiAMOconnessi” il tema della giornata ,per sottolineare la bellezza delle relazioni vere. Assieme al Grest di Castelcucco è stata anche organizzata una bellissima uscita sul fiume Sile e in alcune isole di Venezia.
E poi ecco “l’incontro degli incontri” martedì 11 luglio, assieme agli amici delle cooperative Vallorgana e Vita&Lavoro di Asolo e di Pederobba: il ritrovo “speciale”. Anche qui uno slogan, suggerito dai ragazzi della Vallorgana: Era ora! Loro, infatti, quando si trovano per le attività o altro, sbottano in dialetto “Iera ora!”. Ben 44 persone erano presenti e con i bambini e i ragazzi hanno celebrato assieme la messa in tempio, proprio nel giorno della ricorrenza della posa della prima pietra! Un grande orologio di cartone era stato ideato per aiutare a seguire i diversi momenti della messa: la lancetta veniva spostata e indicava un’immagine disegnata che rappresentava un momento preciso della liturgia. Durante l’omelia don Pierangelo ha chiamato 3 ragazzi speciali in cattedra: un tavolino con la scritta “cattedra” davanti all’altare. “Loro sono stati i veri maestri nella mia vita perché attraverso di loro ho imparato a togliere le maschere, a creare legami forti e a voler bene”, ha affermato don Pierangelo. Serena, Luciano e Franco lavorano alla cooperativa Vallorgana da tanto tempo e hanno partecipato al Grest, alle attività, ai bans e ai giochi. Un passo questo non scontato, frutto di tanti piccoli percorsi intrapresi e legami intessuti con la cooperativa nel tempo.
La collaborazione Valcavasia, attraverso il primo cammino sinodale diocesano (2017-2020), sostiene la cura per una conversione alla prossimità, che si sta ulteriormente approfondendo secondo le indicazioni di papa Francesco nell’attuale sinodo mondiale. E grazie alla perseveranza e cura ai piccoli e ai fragili del parroco di Cavaso e Possagno, don Pierangelo Salviato, questo è potuto accadere. Già prima della pandemia il Grest ospitava le cooperative nella giornata dei cosiddetti Incontri speciali, ma si è capito che questa bella iniziativa rischiava di rimanere una parentesi. Si è cercato quindi durante gli anni di creare una vicinanza con i giovani delle superiori che dopo la scuola trascorrevano del tempo in Vallorgana, affiancando gli amici nel lavoro di assemblaggio o altre attività oppure invitandoli per una serata con Casa Amica oppure ancora festeggiando insieme il carnevale. Il Grest è pian piano cresciuto in una sua identità e sensibilità in questa direzione: anche la compagnia teatrale di ragazzi con disabilità del teatro Farcela di Castelfranco è stata ospite alla serata iniziale. La testimonianza di una mamma, durante la messa finale, ne è stata la prova. “Mia figlia è stata accolta da tutti voi con amore come in una famiglia. Mi raccontava a casa di amici e amiche e tante belle cose fatte assieme. All’uscita sul Sile io ho finalmente vissuto la normalità, mi avete dato una botta di vita. Di solito dalle gite si porta a casa un souvenir, ma io mi sono portata a casa il volto di tante persone, perché la felicità è reale solo quando è condivisa”. “Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti”, concludeva il Vangelo.
Davvero diciamo grazie al Signore per i frutti copiosi raccolti in questa esperienza estiva con l’impegno e la responsabilità di condividerli e farli gustare nella loro bontà a tanti altri amici che desidereranno far parte di questa “bella compagnia”!
E i nostri amici Luciano, Franco e Serena già sentono la mancanza del Grest e non vedono l’ora di ritornarci il prossimo anno.