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È morto a Castelfranco l'artista Angelo Gatto

A 95 anni, è mancato questa mattina Angelo Gatto. I funerali dell'artista nato a Santa Cristina di Quinto, si svolgeranno nella parrocchia di Sant'Andrea Oltre il Muson sabato 24 marzo alle ore 10.

È venuto a mancare l'artista castellano Angelo Gatto, all’età di 95 anni. Il maestro, le cui condizioni di salute si erano aggravate negli ultimi mesi, si è spento serenamente questa mattina nella sua abitazione di Sant’Andrea Oltre il Muson.
Un "profondo senso religioso", citando le parole dell'archeologo Vittorio Galliazzo, contrastingueva la sua produzione artistica, prevalentemente a carattere sacro, del grande pittore e mosaicista. Che aveva fondato, nel 1986, la scuola d'arte Casa Barbarella, cenacolo culturale nato su richiesta di un gruppo di appassionati che chiesero al maestro di istruirli sull'espressione artistica.
Nato a Santa Cristina di Quinto nel 1922, Gatto era cresciuto in un contesto di familiarità con l’arte. Nel suo paese natale fece in tempo a conoscere il famoso pittore di Quinto Beppe Ciardi. Fu portando la cassetta dei colori all’illustre maestro, che Angelo si avvicinò all’arte. Venuti a mancare, nel corso di pochi mesi, sia Ciardi che il padre Vincenzo, il parroco di Santa Cristina Monsignor Tognana prese a cuore la formazione del ragazzo. Nella bottega dell’artista locale Carlo Vendramin, il giovane poté imparare il mestiere e raggiunta l’età necessaria, nel 1937 iniziò l’Istituto d’arte ai Carmini a Venezia e in seguito l’Accademia di Belle Arti, dove frequentò le lezioni di Bruno Saetti. Grazie all'insegnamento del maestro sviluppò, accanto all’abilità della pittura di veduta, anche quella di frescante e di mosaicista, come scrive Eugenio Manzato, intellettuale stimato e per vent'anni direttore dei musei trevigiani.
Durante il secondo conflitto mondiale, fu combattente e prigioniero per due anni nel campo nazista di Bergen-Belsen in Germania. Finita la guerra, e preso il diploma all’Accademia, partecipò attivamente, insieme ad altri artisti trevigiani, alla rinascita culturale che seguì il conflitto.
Fu in questi anni che, lavorando a composizioni sacre su committenza di varie parrocchie della diocesi, incontrò la moglie Angela a Sant’Andrea Oltre il Muson, dove si trasferì dopo il matrimonio e nacquero i cinque figli Gloria, Chiara, Alessandro, Vincenzo e Giambattista, mancato giovanissimo.
Sempre nel corso degli anni Cinquanta, come racconta Manzato, la sua pittura trova uno stile del tutto personale. Uno stile per il quale Gatto è stato apprezzato e chiamato ad operare in Veneto, in Italia e nel mondo per realizzare mosaici, affreschi, pale d’altare, acquarelli e graffiti. In particolare, si trovano a Castelmonte, Laconi, Thiene, San Martino di Lupari i suoi lavori più celebri.
“Umile, saggio e animato da una positività totale – così lo ricordano i familiari –. E poi ironico: aveva un umorismo molto spiccato e lo apprezzava negli altri”. I funerali di Angelo Gatto saranno celebrati sabato 24 marzo alle ore 10 presso la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Oltre il Muson.

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