Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Da Paese a Barbiana, una giornata per riscoprire don Milani
L’iniziativa, alla quale hanno preso parte 58 persone, è stata promossa da Spazio civico e Pro loco
Un mix tra cultura e pellegrinaggio è stato il viaggio effettuato nel Mugello da un gruppo di 58 persone di Paese, domenica 21 maggio, per visitare i luoghi in cui ha onorato la sua vocazione don Lorenzo Milani. A promuoverlo, sono state l’associazione Spazio civico e le Pro loco di Paese e di Postioma. Lo scopo era di toccare con mano le esperienze vissute dallo straordinario sacerdote, valide oggi forse più di ieri, a 100 anni dalla sua nascita.
Il gruppo era composto da persone di ogni età, desiderose di ricalcare i luoghi in cui ha operato e scoprire con i sensi l’esperienza di quel prete scomodo e coraggioso, che aveva aperto la sua canonica e la piccola chiesa alla gente del posto, soprattutto ai ragazzi. All’arrivo a Barbiana, i partecipanti sono stati accolti da una volontaria del centro culturale sorto in sua memoria, che ha vissuto a contatto con gli allievi di Don Milani.
“Confinato” a Barbiana nel 1965, don Milani da vero servitore del Vangelo, comprese che doveva elevare l’istruzione e la cultura nei suoi ragazzi, per lo più poveri e analfabeti, per farli diventare uomini nel senso pieno del termine. Per lui la scuola era formazione alla vita e ai valori umani e cristiani. Ai suoi giovani ha insegnato il senso civico, l’importanza del bene comune, a combattere le ingiustizie e a mantenere sempre un senso critico di fronte alle situazioni e alle affermazioni che vengono divulgate. Chi ha mandato don Milani lassù non avrebbe mai immaginato il viavai di gente che cammina ancor oggi per arrivare alla scuola del Priore.
Con la sua spiccata passione umana ha lasciato un segno indelebile nei suoi ragazzi, di cui è stato padre e fratello, compagno di strada, con un metodo intuitivo tutto suo, tenendo nelle mani il Vangelo e la Costituzione per costruire una società più giusta, consapevole e istruita, iniziando proprio dalla scuola, un metodo educativo da cui ancor oggi si dovrebbe prendere spunto.
“Alla sua scuola s’imparava a impegnarsi nel sociale, a cercare la verità fino in fondo, a non essere mai troppo remissivi, ma ad ascoltare la propria coscienza”, afferma Luca Bertuola, di Postioma . “Ho voluto più bene a voi che a Dio, ma ho speranza che Lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto al suo conto”, ha vergato nel testamento il Priore riguardo ai suoi giovani: gli adulti che oggi portano avanti la sua testimonianza.
Una giornata ben impiegata, è stato il commento unanime dei paesani recatisi in giornata con due piccoli pullman. La strada che porta a Barbiana, infatti, è inaccessibile a mezzi di grandi dimensioni, inerpicandosi in stretti tornanti per cui l’ultimo tratto si deve fare a piedi.
All’arrivo, sono stati accolti da una volontaria del centro culturale, una testimone che ha vissuto a contatto con i ragazzi di Barbiana. Il pranzo in un agriturismo ha preceduto la visita alla chiesa e alla canonica. La sosta presso la tomba del sacerdote ha siglato la giornata. “Da Barbiana si riparte con qualche convinzione in più e soprattutto con la consapevolezza che anche nelle condizioni più disperate, si può realizzare il bene”, conclude Bertuola.