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Collaborazione Castelfranco: la mensa "si rinnova"

L'inaugurazione nel giorno di san Liberale, il prossimo 27 aprile. Verranno messe a posto anche le docce e la lavanderia

Sarà inaugurata martedì 27 aprile, in occasione dei festeggiamenti per San Liberale, la rinnovata “mensa dei poveri” della collaborazione pastorale di Castelfranco Veneto. Subito dopo, alle 19, il cardinale Silvano Maria Tomasi, originario della nostra diocesi, stretto collaboratore di papa Francesco, presiederà la solenne celebrazione liturgica in onore del santo patrono.

“Un’opera importante per le persone in grave stato di marginalità - spiega mons. Dionisio Salvadori, parroco del Duomo di Castelfranco -. Sarà una mensa più efficiente, con attrezzature più adeguate e un rinnovato servizio di docce e lavanderia”. Di fatto, i lavori di ristrutturazione hanno riguardato soprattutto il rifacimento completo di questi ultimi spazi oltre che l’allargamento della mensa vera e propria. Il servizio funziona 7 giorni su 7, pranzo e cena, per tutto l’anno. I volontari, a turnazione, sono oltre una trentina, i pasti distribuiti nel 2020 circa 4.500, per una media di 12 persone presenti al giorno. Anche durante la pandemia non è stata sospesa la mensa, solo invece di sedere a tavola alla gente veniva consegnato il cestino con il cibo caldo.

“La scelta castellana è per la prossimità e l’aiuto a tutti, a partire dagli invisibili - prosegue don Dionisio -. Non intendiamo sostituirci o supplire alle istituzioni civili, tuttavia in questa fase siamo coscienti che come cristiani dobbiamo essere tra i primi a dare una mano ed esporci. Abbiamo preso seriamente la scelta della prossimità e, a partire dal Sinodo, muoviamo piccoli ma conseguenti passi nella collaborazione Castellana per dimostrare che la Chiesa è viva nel nome di Gesù e in risposta ai bisogni di oggi”.

La mensa è, ovviamente, un’iniziativa che si apre a tutto il territorio, non definita dentro le mura della città. E’ frequentata da persone italiane e straniere presenti in modo temporaneo o anche da molto tempo nelle nostre zone.

“Tra le altre iniziative importanti, abbiamo anche trovato un alloggio per due persone in grave situazione di marginalità - spiega don Dionisio -. Alcuni volontari li accompagneranno ora in un percorso di autonomia e inclusione”. Nel frattempo, per la mensa si stanno già pensando nuovi lavori: “Ritinteggeremo i locali, modificheremo l’illuminazione e ripenseremo la zona dell’accoglienza - afferma Silvano Sabbadin, referente della Caritas Cittadina -. Insomma continueremo a curare e rinnovare questi spazi per rendere l’intero ambiente più accogliente”. Tra le “sorprese” che il Covid ha riservato al servizio della mensa, soprattutto un significativo aumento di volontari che in parte si sono anche “ringiovaniti”: le persone più anziane, a causa della pandemia, hanno giustamente deciso di sospendere in via momentanea il servizio ma la carità dalle parrocchie è comunque proseguita con nuove forze che si sono messe a disposizione. “La mensa, e tutte le altre iniziative che la nostra Caritas porta avanti, desiderano essere soprattutto espressione di una Chiesa aperta, accogliente, volto amorevole del Padre verso i suoi figli, a partire dai più in difficoltà”.

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