Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Cima Grappa, sarà demolita la base Nato
Un milione di euro per la demolizione: questa la cifra che dovrebbe essere disponibile per l’attesa riqualificazione dell’area. E sembra essere per ora l’unico progetto, dopo tante discussioni per il Centenario della Grande Guerra.
Un milione di euro per la demolizione dell’ex base Nato di Cima Grappa: questa la cifra che dovrebbe essere disponibile per l’attesa riqualificazione dell’area. E sembra essere per ora l’unico progetto, dopo tante discussioni per il Centenario della Grande Guerra, che interesserà il Monte Grappa. La montagna, protagonista dell’arresto dell’avanzata austriaca e assieme al Piave punto di partenza per la riscossa italiana tra il 1917 e il 1918, finora non ha ottenuto molto altro per celebrare quegli eventi. Intanto Montebelluna e il suo sindaco, Marzio Favero, coordinatore del Comitato Scientifico per le celebrazioni per la Grande Guerra portano a casa la trasformazione di Villa Pisani in Memoriale della Grande Guerra con un finanziamento di 5,5 milioni di euro. Un museo doveva essere creato anche dopo l’abbattimento e il recupero della Caserma Nato, e più precisamente nel piazzale degli elicotteri, utilizzando le gallerie interrate della zona. Per ora si resta al primo stralcio: dovrebbe essere tolta questa costruzione del tutto avulsa dal contesto. Da sempre è uno degli edifici più contestati. La base ospitava un centro per la sorveglianza delle telecomunicazioni e ora è un fatiscente reperto di archeologia contemporanea. Questa base si chiamava “Controllo” perché qui si telecomandavano i missili che eventualmente sarebbero partiti da un’altra base, sempre sul Monte Grappa, località Forcelletto, che si chiamava “Lancio”. Andando a spulciare un vecchio Piano territoriale della Provincia di Treviso del 2011 alla voce “Progetto 10” si legge: “Su Cima Grappa, in prossimità dell’Ossario è presente la zona logistica di una ex base missili. Tale zona ha un edificio di adeguate dimensioni che potrebbe essere recuperato e destinato a Museo della Grande Guerra”. Di quell’idea non si è fatto nulla, anzi, il Museo sarà fatto a Villa Pisani. C’era anche l’idea di costruire un ostello, ma non ci sono fondi. Si dovrà operare una delicata bonifica, a cura del Ministero della Difesa, perché la base contiene amianto. Un’analoga base a Folgaria, “Base tuono”, in Trentino, restaurata, è diventata Museo della Guerra Fredda; invece a Cima Grappa, per ora, resta solo l’Ossario a ricordare il sacrificio di centinaia di migliaia di italiani.