Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Catturata la “lupa del Piave”. E’ in salute e in luogo sicuro
È stata recuperata tra sabato e domenica la lupa che si aggirava lungo il Piave: nel corso della notte l’intervento coordinato dalla Regione del Veneto e composto dalla squadra di cattura dell’Università di Sassari, con il supporto della Polizia provinciale di Treviso e Belluno e il servizio veterinario dell’Ulss 2 Marca Trevigiana. La lupa, recuperata nel Comune di Cimadolmo, grazie anche alla rete di comunicazioni avviata dal Comune di Ponte di Piave in questi giorni, è stata addormentata e subito dopo è stata sottoposta a esami medici e radiografia dal veterinario responsabile del Centro di Recupero Fauna Selvatica della Provincia di Treviso: l’animale è in salute ed è in un luogo sicuro per i necessari accertamenti sanitari.
“Una grande rete di forze e comunicazioni sul campo tra Regione, Province, Prefettura e Comuni che ha permesso di individuare la lupa e metterla in salvo, a tutela della cittadinanza e dell’animale stesso – le parole di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – grazie al coordinamento della Regione e alla squadra di cattura, che ha unito esperienze e competenze, ai sindaci dei Comuni in cui la lupa è stata avvistata e con lo straordinario interessamento della collega sindaca di Ponte di Piave, Paola Roma, finalmente l’animale è in sicurezza. Il nostro CRAS, con il veterinario Martini, e i nostri agenti di Polizia Provinciale hanno seguito passo passo le attività di segnalazione e monitoraggio e realizzato le prime cure. Ora la lupa andrà in un luogo sicuro. Ringrazio anche i cittadini che hanno collaborato segnalando gli avvistamenti: un vero lavoro di squadra tra Istituzioni e comunità”.
L’intervento è stato reso possibile anche grazie alla collaborazione dei cittadini e dei sindaci dell’area del Piave, nonché della parrocchia di Ormelle che ha messo a disposizione gli spazi necessari alla base logistica, di coordinamento delle attività e tecnico-operativa.
“L’operazione di cattura - spiega l’assessore regionale alla Caccia, Cristiano Corazzari,- ha richiesto una pianificazione certosina. Un intervento complesso, che ancora una volta ha dimostrato la grande professionalità dei nostri uffici regionali, delle nostre Polizie Provinciali e della squadra di cattura dell’Università di Sassari, grazie anche alla collaborazione dei cittadini e dei sindaci dell’area. L’attuale status del lupo - spiega Corazzari - è quello di una specie particolarmente protetta. Anche se le autorizzazioni e i pareri delle Autorità competenti sono stati ottenuti in tempi ragionevoli, risultano comunque incompatibili con la tempestività che sarebbe necessaria in queste situazioni. Credo pertanto che sia importante arrivare al declassamento dell’attuale status di specie particolarmente protette come quella del lupo: in questo modo otterremmo automaticamente uno snellimento operativo e burocratico”.