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Castelfranco: inaugurati i primi ambulatori dell'Istituto oncologico veneto

Una volta a regìme, in circa 2 anni con un investimento di circa 20 milioni di euro, lo Iov a Castelfranco potrà contare su 138 posti letto dedicati alle varie specialità oncologiche e su 25 letti per accogliere pazienti provenienti dalle altre Regioni, rafforzando così la mobilità attiva verso il Veneto.

L’alta specialità per la diagnosi e cura dei tumori si rafforza con una nuova struttura di avanguardia: una sede distaccata dell’Istituto Oncologico Veneto – Iov di Padova (uno dei più qualitativi Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico Nazionale – Irccs d’Italia), i cui primi ambulatori sono stati inaugurati venerdì 6 ottobre all’ospedale di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, dal Presidente della Regione del Veneto, alla presenza, tra gli altri, di numerosi sindaci del territorio, del Direttore Generale dello Iov Patrizia Simionato e di quello dell’Ulss 2 Marca Trevigiana Francesco Benazzi.

“E’ uno dei nostri sogni che si avvera – ha detto il Governatore – e che chiamerei ‘progetto sanità senza confini’, diffusa sul territorio e soprattutto in rete, come in questo caso, nel quale lo Iov di Padova si amplia in una sede distaccata, arricchendo così di un nuovo caposaldo la Rete Oncologica Veneta che già sta dando ottimi risultati. Se guardiamo i dati di migrazione sanitaria in oncologia – ha aggiunto – vediamo che dal 2010 a oggi il Veneto ha fatto passi da gigante grazie allo Iov, ai suoi bravissimi oncologi e all’organizzazione in rete”.

“Siete, siamo all’avanguardia – ha detto il Presidente rivolgendosi ai molti oncologi presenti – grazie alle vostre capacità professionali, alla buona organizzazione e agli investimenti in tecnologia e macchinari che la Regione garantisce con 70 milioni di euro l’anno”.

Una volta a regìme, in circa 2 anni con un investimento di circa 20 milioni di euro, lo Iov a Castelfranco potrà contare su 138 posti letto dedicati alle varie specialità oncologiche e su 25 letti per accogliere pazienti provenienti dalle altre Regioni, rafforzando così la mobilità attiva verso il Veneto in una specialità che risponde a una delle più grandi “paure” della gente in tema di salute.

I primi ad aprire saranno, già lunedì, gli ambulatori dedicati alla prevenzione nei soggetti a rischio, all’oncogenetica, e al controllo costante dei pazienti considerati guariti. A febbraio sarà attivata la prima Unità Operativa di degenza: la Chirurgia dell’esofago e delle vie digestive. Poi, man mano che saranno terminati i lavori ai diversi piani dedicati allo IOV, toccherà a Oncoginecologia e a tutte le altre specialità previste.

Il tutto ha preso forma definitiva il 23 agosto scorso, con l’approvazione finale in Giunta regionale della scheda ospedaliera del nosocomio castellano, che prevedeva anche l’ingresso dello Iov.

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