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Carbonera, benedetta la prima pietra del centro parrocchiale. Mons. Tomasi: "Sarà un posto bello"

Dopo alcuni anni di studio e di confronto si è giunti a elaborare il progetto definitivo e a dare inizio ai lavori per la costruzione del nuovo centro parrocchiale di Carbonera. Sabato 16 novembre il vescovo, mons. Michele Tomasi, che per l’occasione indossava una preziosa stola donata da Pio X al parroco di Carbonera don Giuseppe Santinon, ha potuto porre e benedire la prima pietra dell’importante complesso.

Dopo alcuni anni di studio e di confronto si è giunti a elaborare il progetto definitivo e a dare inizio ai lavori per la costruzione del nuovo centro parrocchiale di Carbonera. Sabato 16 novembre il vescovo, mons. Michele Tomasi, che per l’occasione indossava una preziosa stola donata da Pio X al parroco di Carbonera don Giuseppe Santinon, ha potuto porre e benedire la prima pietra dell’importante complesso ideato dallo studio dell’ingegner Diego Malosso e dell’architetto Sandro Pittini.

Gli facevano corona i sacerdoti della collaborazione, le autorità, i rappresentanti delle associazioni locali e numerosi fedeli. Il complesso è formato da quattro fabbricati indipendenti, dalle linee semplici ed essenziali, posti dietro l’abside della chiesa attorno a una corte quadrata e collegati tra loro da un porticato: la nuova canonica, un salone polifunzionale, le aule per la catechesi e le associazioni, la cappella feriale. L’idea progettuale mira a favorire l’aggregazione dei fedeli attorno alla chiesa, il senso di appartenenza alla comunità, la prossimità con il territorio circostante (a pochi metri si trovano la biblioteca e la palestra comunale, la scuola media e il municipio) e il legame con la tradizione.

A questo proposito, il parroco don Luca Vialetto ha illustrato le motivazioni che hanno indotto a utilizzare nella cerimonia della benedizione un blocco di pietra lavorato, ritrovato casualmente nel terreno attorno alla parrocchiale durante il taglio degli alberi e forse appartenuto alla prima chiesa seicentesca, ma non riutilizzato nella costruzione della nuova. Il riferimento al vangelo di Matteo, la pietra scartata…, è d’obbligo e richiama la necessità di nutrire in tutte le attività pastorali il legame profondo con Gesù e la sua Parola e nello stesso tempo di consolidare i legami all’interno della comunità per non cadere in uno sterile efficientismo. La vecchia pietra abbandonata ha anche un risvolto storico-emotivo: sentirsi legati ai fratelli nella fede che poco più di cent’anni fa costruivano la chiesa attuale di Carbonera, completando con i nuovi edifici quanto allora essi avevano iniziato.

Il Vescovo ha aggiunto che una pietra da sola può essere d’inciampo, mentre tante pietre insieme possono costituire una casa, una chiesa, un posto “bello” in cui le persone non si isolano, ma si trovano insieme per pregare, per condividere. Sono i cristiani che vogliono dare un senso alla propria vita, che nelle difficoltà della società attuale vedono segni di speranza, che si fidano della provvidenza, che lavorano sicure che ogni gesto d’amore per la comunità rimarrà per sempre, porterà frutto, donerà gioia.

La spesa per la realizzazione del nuovo centro parrocchiale, esclusa la cappella feriale, gode del contributo per circa due terzi dell’otto per mille della Chiesa cattolica, mentre il resto è a carico della parrocchia. I lavori dovrebbero concludersi entro  un anno e mezzo e intanto si rifletterà su come impiegare gli spazi della vecchia canonica e delle sue adiacenze.

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