martedì, 19 novembre 2024
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Maserada: sessant’anni con l’Avis

La cerimonia si è svolta in prevalenza nella sala “G. Facchin”, con il saluto delle autorità. Il folto corteo di labari - con in testa la banda di Villorba - si è snodato fino alla chiesa parrocchiale, per la messa celebrata da don Mirco Moro, che ha benedetto il nuovo labaro

L’Avis di Maserada sul Piave, presieduta da Nello Baro, ha festeggiato, domenica scorsa, il suo 60° anniversario di fondazione. 60 anni sono, infatti, passati da quel 18 luglio 1964, quando fu redatto e sottoscritto dai fondatori il primo statuto. Ma il primo gruppo di donatori volontari e non remunerati di Maserada si era formato già a novembre 1963. Primo presidente fu Rolando Trentin, poi scomparso nel 1975. Una lunga storia che ha attraversato, con migliaia di donazioni, molte generazioni di donatori volontari e la stessa società maseradese che cambiava. A questo proposito è stato distribuito a tutti un libro: “60 anni da ricordare”, curato dal giornalista Beppe Castellano. Oltre che ai tantissimi presenti domenica, molte le Avis anche da fuori provincia e regione, la pubblicazione verrà distribuita a tutta la cittadinanza e ai donatori maseradesi.

60 anni, ma non li dimostra. Maserada continua, infatti, a reclutare fra le sue fila giovani donatori, impegnati non solo nel donare, ma anche nelle molteplici attività dell’associazione. In particolare l’accoglienza e l’assistenza dei donatori durante le domeniche dedicate alla raccolta di sangue nella sede Avis.

Alla giornata erano presenti tutti i cinque presidenti che si sono succeduti negli anni, dopo il fondatore Trentin: Angelo Bestetti (fino al 2002) memoria storica di Avis Maserada, Lionello Tonon (2002-2005), Mara Grespan (2005-2009), Daniela Moro (2009-2017), Nello Baro (dal 2017). La cerimonia si è svolta in prevalenza nella sala “G. Facchin”, con il saluto delle autorità. Il folto corteo di labari - con in testa la banda di Villorba - si è snodato fino alla chiesa parrocchiale, per la messa celebrata da don Mirco Moro, che ha benedetto il nuovo labaro. Non prima di un omaggio ai donatori scomparsi che hanno scritto la storia, ricordati con l’installazione posta nel giardino davanti al Municipio, inaugurata nel 2004. La giornata, proseguita con il pranzo sociale. Un 60° che vede un’Avis in piena salute, in crescita come donatori e donazioni, rispettivamente 312 donatori attivi e 428 donazioni al 31 dicembre 2023.

Risultati che sono frutto, soprattutto, della continua e costante attività in ogni settore della vita sociale del territorio con incontri e manifestazioni che coinvolgono l’intera popolazione.

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