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Cavaso del Tomba: i trecento anni della chiesa parrocchiale

Dedicata alla Visitazione di Maria Vergine a Elisabetta, la chiesa parrocchiale di Cavaso, un tempo, era a un’unica navata e, in seguito a un grave incendio, tra il 1663 e il 1683 si provvide a riedificarla e ad ampliarla a tre navate, separate da cinque paia di colonne a ordine toscano. Il lavoro venne condotto a termine “col solo soldo laico del pubblico di Cavaso, senza che mai in alcun tempo i Reverendi Piovani siano insorti a contribuire una benché minima spesa”. La chiesa venne consacrata il 1° ottobre 1724

Dedicata alla Visitazione di Maria Vergine a Elisabetta, la chiesa parrocchiale di Cavaso, un tempo, era a un'unica navata e, in seguito a un grave incendio, tra il 1663 e il 1683 si provvide a riedificarla e ad ampliarla a tre navate, separate da cinque paia di colonne a ordine toscano. Il lavoro venne condotto a termine “col solo soldo laico del pubblico di Cavaso, senza che mai in alcun tempo i Reverendi Piovani siano insorti a contribuire una benché minima spesa”. La chiesa venne consacrata il 1° ottobre 1724.

Sono passati ormai trecento anni da allora, trecento anni di un edificio grandioso, che spiccava nel territorio della Pedemontana del Grappa, tanto che veniva definito “cièsa granda de Cavaso”.

Le celebrazioni per questo anniversario sono iniziate il 3 ottobre, con un incontro che ha visto la partecipazione di numerosi fedeli. Don Luca Vialetto, direttore del museo di Arte sacra della Diocesi, ha spiegato il significato profondo dello spazio chiesa: non un tempio inaccessibile, ma una casa per la comunità, un luogo di incontro per i fedeli e il Signore. La fede cristiana non  intimistica o solitaria, ma condivisa e rafforzata dalla comunità.

Riferendosi ai primi cristiani, che si riunivano in case private o nelle catacombe per sfuggire alle persecuzioni, don Luca ha chiarito l'importanza di ritrovarsi in assemblea. Con la fine delle persecuzioni, gli antichi cristiani iniziarono a edificare basiliche, formando le assemblee chiamate ecclesiae, da cui deriva il termine “chiesa”.

Subito dopo l’intervento di don Luca, la storia della chiesa e le vicende della comunità di Cavaso sono state approfondite con la visita della mostra curata dal professor Silvio Reato.

Sabato 5 ottobre, le celebrazioni sono proseguite con una solenne messa presieduta dal l’arcivescovo emerito di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, e concelebrata da numerosi sacerdoti legati al territorio. La celebrazione stata accompagnata dal coro parrocchiale e dall’organo, recentemente restaurato.

Mons. Mazzocato ha tracciato alcune linee guida per il cammino dei cristiani di Cavaso e Possagno, evidenziando la lunga storia di fede e impegno della comunità, che ha superato pericoli e violenze nel corso dei secoli. La devozione alla Madonna, sottolineata dalla dedicazione della parrocchia a Maria e al suo incontro con Elisabetta, è stata riconosciuta come fonte di forza per la comunità. Mons. Mazzocato ha invitato tutti a trasmettere la fede, in particolare ai più piccoli, poiché senza condivisione la fede tende a svanire.

A commento delle celebrazioni, il parroco don Pierangelo Salviato ha condiviso un pensiero ispirato da papa Francesco: “Edificare. Edificare la Chiesa. Si parla di pietre: le pietre hanno consistenza; ma pietre vive, pietre unte dallo Spirito Santo. Edificare la Chiesa, la Sposa di Cristo, su quella pietra angolare che è lo stesso Signore. Ecco un altro movimento della nostra vita: edificare”. “Queste parole - ha continuato il parroco -, ci danno l’orizzonte verso il quale camminare come battezzati”.

Le manifestazioni si concluderanno sabato 26 ottobre con un grande concerto per coro e organo, offerto dalla corale di Pagnano d’Asolo.

Inoltre, per tutto il mese di ottobre, è visitabile una mostra fotografica dedicata all’evoluzione storica e architettonica della chiesa, a cura del professor Silvio Reato. La mostra rimarrà aperta la domenica dopo le messe, il mercoledì dalle ore 9 alle 11.30 e il venerdì dalle ore 17.30 alle 19.30.

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