Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Le passeggiate ecologiche di “Vivo Paese”
Bene comune è rendersi utili alla comunità. Lo dimostra il manipolo di cittadini di Paese, che da quattro anni si è dato il compito di rendere più decoroso il territorio in cui vivono, raccogliendo rifiuti nelle zone pubbliche. Muniti di guanti, pinze, sacchetti di plastica e bracciali catarifrangenti forniti da Contarina, esplorano piazze, parchi, strade comunali e relativi fossati a caccia di corpi estranei, che testimoniano l’inciviltà di tante persone.
Si tratta di un gruppo di amici, che nel 2020 hanno fondato “Vivo Paese”, sodalizio apolitico, ossia aperto a tutti, con un fine specifico: essere propositivi per migliorare il luogo in cui si vive. Il team si è via via ingrossato e così questi volenterosi, praticando il plogging (l’attività che unisce la corsa e la raccolta di rifiuti), camminate ecologiche in allegra compagnia, suddividendosi in piccoli gruppi, uniscono allo svago la pubblica utilità.
Con il Comune hanno concordato il calendario delle uscite e una specie di regolamento per il corretto conferimento del materiale raccolto, che deve essere preventivamente differenziato in casa loro prima di essere consegnato, alle 7.30 del mattino, ai magazzini comunali di via San Luca, da dove prenderà la strada per i centri di raccolta.
Così, Marco Malisani, Italo Boschetti, Gianquinto Mardegan e Alessandra Toppan hanno coinvolto non soltanto amici e simpatizzanti, ma anche le proprie famiglie, in un prezioso servizio educativo ai figli, in favore dell’ambiente e della collettività. E non si sono fermati di fronte a qualche difficoltà: ad esempio, hanno stipulato un’assicurazione in proprio.
Perché lo fanno? “E’ il piacere di stare insieme rendendosi utili alla cittadinanza - affermano i quattro -, con il valore aggiunto di educare i propri figli ad assumersi qualche impegno come cittadini responsabili”. “Anche dal punto di vista cristiano bisogna aver rispetto per l’ambiente; lo ripete spesso papa Francesco”, aggiunge Mardegan, medico di famiglia.
In sostanza, dare un segnale positivo, di rispetto e di buona convivenza, nella speranza che qualcuno ravveda il suo comportamento, smettendo di abbandonare rifiuti in mezzo alla natura, che è la vita. Già pochi giorni dopo la raccolta, in certi luoghi emergono comportamenti recidivi, che andrebbero sanzionati. Basta poco per vivere in un paese decoroso: è sufficiente che ognuno faccia la sua piccola parte, magari tenendo in ordine il pezzo di strada davanti alla propria abitazione o al proprio negozio.
Pure il Comune di Paese promuove annualmente due giornate di raccolta (la prossima sarà il 6 aprile). Tenere pulito l’ambiente è un gesto che assume una validità pedagogica carica di un profondo significato: sentirsi protagonisti di un nuovo modo di vivere il proprio paese, prendendosene cura, con un valore non solo ambientale, ma anche sociale, di collaborazione, di rispetto tra generazioni, di aiuto reciproco. Purtroppo, si deve constatare che ancora troppa gente si comporta in modo primitivo, aprendo il finestrino dell’auto per lanciare ogni sorta di materiale, mozziconi di sigarette compresi. Segno che, in fatto di senso civico, la strada è ancora lunga.