Questo tempo particolare, che ci vuole preparare nella duplice attesa del Natale del Signore e del suo...
Saletto, i cento anni della chiesa
Il 2 novembre dell’ormai lontano 1918, appena ricacciato l’esercito austro-ungarico oltre il Piave, don Luigi Condotta, allora parroco di Saletto, fece il suo primo sopralluogo in quella che era stata la sua parrocchia.
“Vidi tutto abbattuto, sconvolto; la casa canonica rasa al suolo, la chiesa ridotta a un cumulo di macerie, scomparsa ogni traccia del campanile... rimasi muto dal dolore”. Queste le parole che il sacerdote consegnò alla storia, impegnandosi nello stendere, successivamente, alcuni cenni delle chiese, sia di Saletto che della vicina San Bartolomeo. Il buon parroco, nelle sue memorie, racconta delle difficoltà che incontrò, allorquando si pensò di riedificare la chiesa. Inizialmente, l’idea fu quella di erigere un unico edificio sacro che servisse sia Saletto che San Bartolomeo, ma le ataviche rivalità che esistevano tra salettani e sanbortolani non ne consentirono la realizzazione. Omettendo le tristi note che don Condotta registra su tali rivalità, si giunse, alla fine, alla decisione di erigere due chiese, e questa fu sancita dal Commissariato per la riedificazione degli edifici danneggiati dalla guerra. Nel giugno del 1922 ebbe inizio la costruzione della chiesa di Saletto e dell’attiguo campanile, su progetto del professor Antonio Beni di Treviso. Il 25 ottobre del 1924, mons. Costante Chimenton benedì la conclusione dei lavori. Le rimanenti opere di costruzione della casa canonica e dell’asilo-monumento, intitolato alla memoria degli “Eroi del Piave” seguirono ai lavori della chiesa. Poiché la parrocchia è intitolata a santa Maria Immacolata, la comunità ha scelto proprio la data dell’8 dicembre per festeggiare il centenario della chiesa. Oltre a una bella e semplice pubblicazione, curata da Argine Maestro, l’8 dicembre ha raccolto, alle 11, alla solenne messa del centenario, una vera folla di fedeli. La piazza, nonostante l’inclemenza del tempo, ha ospitato svariati mercatini, con esposte le eccellenze artigianali locali, e uno stand creativo di prodotti fatti a meno, il cui ricavato andrà alla locale scuola dell’infanzia. Il comitato organizzatore ha messo in cantiere, inoltre, diversi giochi e intrattenimenti nella casa canonica, dove sono state esposte pure immagini inedite della Saletto di una volta. Alle 18, è stato acceso un grande albero di Natale, attorno al quale gli elfi, nel tipico loro abbigliamento, hanno reso ancor più magica l’atmosfera che si era creata.