Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Quinto, uno “sguardo diverso” con gli eventi del mese missionario
L’ormai tradizionale veglia di preghiera, una curata mostra fotografica e un incontro di approfondimento legato all’esperienza di don Stefano Moino in Brasile. Sono stati i tre appuntamenti principali che hanno caratterizzato l’Ottobre missionario nelle parrocchie di Quinto e Santa Cristina. Tre occasioni intense, vissute e partecipate dalla comunità, che hanno permesso di guardare con occhi diversi alle terre di missione, di pregare per i missionari vivi e defunti, in particolare quelli legati a Quinto, ma non solo, e in generale di allargarsi a nuovi orizzonti.
Racchiusa nel titolo “Cuori ardenti, piedi in cammino”, la veglia missionaria tenutasi giovedì 19 ottobre nella chiesa di Santa Cristina è stata animata dai giovani della parrocchia con il supporto dei Cooperatori dell’opera di Santa Dorotea: i canti delle corali unite, la lettura animata del Vangelo di Gesù che appare ai discepoli sulla strada di Emmaus, il ricordo di suor Gina Simionato, padre Antonio Vendramin, padre Gianni Basso, padre Arcangelo Vanin, delle suore Luisa Dell’Orto e Maria De Coppi, di Luciano Bottan e anche di don Riaudo Paronetto (di cui lo scorso 2 novembre ricorreva il primo anniversario dalla scomparsa), hanno anticipato la testimonianza di don Perrissinotto, che negli ultimi mesi ha concluso la sua esperienza di fidei donum nella missione diocesana in Ciad. Tra i passaggi dell’intervento, don Silvano ha sottolineato in particolare i tanti “doni” ricevuti nell’esperienza missionaria.
Un’altra esperienza missionaria, quella di don Stefano Moino, collaboratore pastorale a Quinto e Santa Cristina, è stata al centro di una speciale condivisione tenutasi in chiesa a Quinto, lo scorso 25 ottobre. Nelle settimane precedenti don Moino aveva, infatti, fatto rientro per una decina di giorni a Manaus, che aveva servito per circa 8 anni, dal 2008 al 2016, e che aveva dovuto lasciare, suo malgrado, rapidamente, senza possibilità di saluti e di poter esprimere il suo “grazie”.
Una gratitudine, ha spiegato don Moino tra racconti di vissuto personale e immagini, legata a quattro motivi principali: per la bellezza della natura dell’Amazzonia; per la bellezza dell’umanità; per la bellezza della fede; per la bellezza di una Chiesa “di popolo”.
Infine, le immagini di una speciale mostra fotografica organizzata da Maddalena Fanti e Lucia Michielin, cooperatrice pastorale. In entrambe le chiese della parrocchia, infatti, hanno trovato spazio quasi un centinaio di foto scattate negli ultimi anni nelle missioni diocesane in Africa e Sudamerica.