mercoledì, 04 dicembre 2024
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Al via la pulizia delle principali aree turistiche lungo il Piave

E’ iniziata ieri dalla “spiaggia di Saletto” a Breda di Piave la nuova iniziativa del Consiglio di Bacino Priula: la pulizia delle maggiori aree turistico-naturalistiche che si trovano sulle rive del fiume Piave nei 10 Comuni aderenti al Priula.

E’ iniziata ieri dalla “spiaggia di Saletto” a Breda di Piave la nuova iniziativa del Consiglio di Bacino Priula: la pulizia delle maggiori aree turistico-naturalistiche che si trovano sulle rive del fiume Piave nei 10 Comuni aderenti al Priula.
Aree pic-nic, rive e percorsi naturalistici saranno ripuliti dai rifiuti abbandonati, come: bottiglie in plastica, mozziconi di sigaretta, lattine, cartacce e altri piccoli rifiuti che vengono lasciati a terra da persone poco attente e rispettose dell’ambiente.

L’attività, coordinata a livello operativo da Contarina, durerà per tre mesi e coinvolgerà le zone più frequentate del Piave individuate dai Comuni stessi. Oltre alla spiaggia di Saletto, tra gli oltre 20 siti troviamo, per esempio, l’area monumentale di Salettuol a Maserada sul Piave e la località Ae Barche a Pederobba.
Questi i Comuni rivieraschi coinvolti nel progetto: Breda di Piave, Crocetta e Giavera del Montello, Maserada sul Piave, Nervesa della Battaglia, Pederobba, San Biagio di Callalta, Spresiano
Susegana e infine Zenson di Piave.

Il direttore del Consiglio di Bacino Priula Paolo Contò ha dichiarato: “Abbiamo deciso di ampliare le azioni intraprese per la pulizia dei corsi d’acqua, coinvolgendo anche l’area del Piave. All’attività di raccolta dei rifiuti galleggianti nel Sile svolta con le canoe e avviata nel 2015, oggi si aggiunge questa nuova iniziativa realizzata in collaborazione con i 10 Comuni del nostro Bacino che si trovano lungo il Piave. Un’iniziativa che al valore ambientale unisce quello sociale: la pulizia delle aree individuate, infatti, è affidata a cooperative sociali del territorio per favorire il reinserimento lavorativo di persone in situazioni di difficoltà.”

Il progetto è finanziato dal premio del bando GECT “Euregio Senza Confini”, l’ente regionale dell’Unione Europea che sostiene progetti di recupero del patrimonio nelle regioni della Carinzia, Friuli-Venezia Giulia e Veneto.

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