Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
A Vascon singolare "museo del quotidiano"
Nascosto tra le case, a due passi dalla chiesa di Vascon, Virginio Maso, appassionato e scrittore di storia locale, ha allestito un museo con centinaia di oggetti, libri, documenti e immagini che raccontano la nostra storia dall’Ottocento alla metà del secolo scorso
Nascosto tra le case, a due passi dalla chiesa di Vascon, Virginio Maso, appassionato e scrittore di storia locale, ha allestito un museo con centinaia di oggetti, libri, documenti e immagini che raccontano la nostra storia dall’Ottocento alla metà del secolo scorso.
Favorito dalla sua professione di muratore, ogni volta che doveva demolire vecchie case, salvava tutto ciò che gli sembrava utile per conservare la memoria del passato. Molte persone poi, conosciuta la sua passione, hanno contribuito e contribuiscono ad aumentare questa ricca collezione via via ordinata pazientemente per argomento: la latteria, la cantina, l’officina, la falegnameria, la cucina, la camera da letto, un’aula scolastica, l’attrezzatura per i lavori casalinghi e agricoli, i giocattoli, la musica. Ogni oggetto porta il suo nome e ogni settore è corredato da una mini-biblioteca.
Finora il museo, a nostro avviso un’operazione culturale di notevole importanza, è stato aperto alle scolaresche o a comitive che godono dell’ospitalità e soprattutto della guida brillante del propretario, il quale riesce ad ambientare ciascun oggetto, ne conosce la storia e spesso lo fa rivivere arricchendo il suo racconto di piacevoli aneddoti. Agli alunni delle elementari fa firmare il registro delle presenze usando “el penin, el canoto e a bosseta de inchiostro”, come si usava scrivere fino a sessant’anni fa.
Con dolcezza e un sorriso nonno Virginio ci dice: “Avrei materiali almeno per raddoppiare l’offerta museale. Anche se eseguo personalmente, o con l’aiuto di amici, il restauro dei pezzi, dopo essermi adeguatamente documentato, occorrerebbero ben altre risorse economiche, sia per aumentare gli spazi espositivi, sia per aprirli con continuità al pubblico. Per quanto riguarda le visite sono solo e faccio quel che posso, dando sempre la precedenza ai bambini”.
Bisogna dire che Virginio Maso, diversamente da altri collezionisti, non è geloso delle sue “cose”, anche se giustamente le tratta come fossero sue creature. Gli piace piuttosto condividere con gli altri la loro storia legandola sempre alla vita della persona che la usava, senza nostalgia, ma con la consapevolezza che conoscere il proprio passato serva a costruire un presente e un futuro migliori.
Giuseppe Pagotto