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A Cavriè gli amici degli asinelli

Nelle verdi campagne di Cavriè, frazione di San Biagio di Callalta, ha sede La casa di Lucia, associazione dedita all’asineria e allo “sheep dog” (conduzione di gregge). Una realtà che si occupa principalmente di asini e del loro coinvolgimento in varie forme di terapia e di escursionismo, ma anche di formazione e gestione per cani da gregge

Nelle verdi campagne di Cavriè, frazione di San Biagio di Callalta, ha sede La casa di Lucia, associazione dedita all’asineria e allo “sheep dog” (conduzione di gregge). Una realtà che si occupa principalmente di asini e del loro coinvolgimento in varie forme di terapia e di escursionismo, ma anche di formazione e gestione per cani da gregge. Tutto nasce praticamente per caso, vent’anni fa, nel 2004, quando cinque amici trevigiani alla Fiera agricola di Santa Lucia di Piave decidono di adottare una ciucchetta di pochi mesi, in seguito chiamata Lucia.

“Si trattava di capire chi l’avrebbe portata a casa - racconta Luca Portello, che di questa storia è il protagonista principale -, la presi in carico io, che avevo lo spazio adeguato. In breve tempo ci affezionammo, e presto divenne l’animale di famiglia, la accudivamo nel giardino di casa. L’interesse per le grandi potenzialità di Lucia le scoprimmo, però, solo qualche anno dopo, quando un gruppo di ragazzi con disabilità interagì con lei. Di solito introversa e molto timida, in quell’occasione Lucia si concesse con generosità e capacità di empatia incredibili. Compresi immediatamente che c’era un mondo da scoprire, e mi misi a studiare l’onoterapia, così si chiamava fino al 2015, mentre ora si parla di interventi assistiti con gli animali, approfondendo anche l’ambito del trekking someggiato”.

Un altro step di sviluppo di La casa di Lucia è stato il periodo del Covid, quando Portello e la sua famiglia capirono che bisognava strutturare bene l’attività con gli asini e con i cani, e quindi costituirono l’associazione senza fini di lucro.

Oggi, nella fattoria di Cavriè abitano 7 asini. E, poi, molti altri animali: cani, gatti, conigli, pecore. “Io ho sempre avuto la passione per gli animali - ricorda Portello - e ho trascinato in questa avventura anche la famiglia, fra cui mia figlia Azzurra, che segue in particolare l’organizzazione e la promozione delle attività via social”.

Cosa propone La casa di Lucia con i suoi asinelli?

Sono due i filoni principali che seguiamo: uno relativo al benessere psico-fisico delle persone, uno legato invece al turismo lento e alla valorizzazione del territorio. Per quanto riguarda il primo aspetto, ci sono dei progetti specifici, in collaborazione con professionisti, per interventi assistiti, ad esempio con bambini, anziani e persone con disabilità. Interveniamo spesso con percorsi di conoscenza all’interno delle scuole dell’infanzia, anche con i genitori, siamo stati i primi a entrare nelle case di riposo, alcuni centri estivi portano i bambini in visita qui da noi, e poi sviluppiamo progetti ad hoc con persone con disabilità. Nello spettro autistico, ad esempio, l’attività con gli asini è eccezionale, aiuta a rilassarsi, a non chiudersi sulla difensiva, a prendere coscienza del proprio corpo, a superare alcune paure. E, poi, c’è un aspetto più ludico, quello del turismo lento e del trekking con gli asini: organizziamo passeggiate con i nostri animali, rivolte a tutti, prevalentemente immersi nella natura, qualche volta li accompagniamo fino in città, con la proposta del nostro AsinoSpritz Tour, che ci ha portato nei pressi delle mura di Treviso.

Nell’immaginario collettivo, siamo abituati a pensare all’asino come a un animale stupido e ignorante. Perché?

Di solito se ne enfatizza la testardaggine, che in realtà può avere risvolti positivi. Lavorandoci fianco a fianco, quotidianamente, possiamo invece affermare che l’asino è uno dei mammiferi più intelligenti, è un animale attento, affidabile, ponderato, con una memoria eccezionale. Ma è anche collaborativo, empatico, paziente, curioso, socievole e simpatico, che vive bene in gruppo. Come gli umani, anche gli asini hanno “caratteri” differenti, e noi cerchiamo di associarli alle attività che gli risultano più affini.

Sono difficili da accudire?

Non particolarmente, se li conosci bene, ci sai dialogare e interagire. Sono animali di poche pretese, o li ami o li odi. Gli basta un ricovero e uno spazio verde, hanno una dieta povera, si cibano soprattutto di fieno e sostanza secca. Sono molto resistenti e possono portare carichi, seppure non di grande entità. Ma, soprattutto, hanno eccezionali potenzialità nell’empatia e relazione con l’uomo.

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