Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Massanzago saluta le suore con tanta gratitudine
Come ha spiegato in una lettera la madre superiora provinciale suor Franca Gulizia, la presenza delle suore in parrocchia è diventata un impegno insostenibile. E così, da subito, la superiora suor Olivetta Cordiali e suor Anna Pasini lasciano per nuovi incarichi, mentre suor Lucia, coadiuvata da una consorella, sarà ancora presente per un anno.
Proprio tutti a Massanzago, tra scuola materna o catechismo, hanno un ricordo legato alla presenza delle Suore maestre di santa Dorotea, figlie dei Sacri Cuori, che fin dagli anni trenta sono state presenti in parrocchia. Una quindicina di anni fa la comunità, causa calo di vocazioni, è stata chiusa con dispiacere della comunità e dell’allora parroco don Luigi Pasinato; sarebbe rimasta solo suor Lucia Molon come direttrice della scuola materna, ma facendo capo alla parrocchia di Camposampiero. Ma il successore, don Gianpaolo Bano, non perse la speranza di riavere le suore in parrocchia e ha sempre rinfocolato quest’attesa...
E inaspettatamente le suore tornarono in parrocchia! Raccontano la cronache che quando le suore fecero il loro primo ingresso in paese le campane suonarono felici a festa per sottolineare l’importanza del dono che la parrocchia stava ricevendo.
Ma tempi e situazioni cambiano e purtroppo, come ha spiegato in una lettera la madre superiora provinciale suor Franca Gulizia, la presenza delle suore nella nostra parrocchia è diventata un impegno insostenibile. E così, da subito, la superiora suor Olivetta Cordiali e suor Anna Pasini ci lasciano per nuovi incarichi, mentre suor Lucia, coadiuvata da una consorella, sarà ancora presente per un anno. E che dire a queste sorelle se non grazie, come ha fatto la comunità assieme al parroco, don Germino Zamprogna? Quando sono tornate la superiora, in una breve intervista, ricordava che la loro presenza aveva senso se si presentavano come donne consacrate al Signore. Ed è quello che è successo. Potrebbero essere ringraziate per il loro impegno pastorale, per l’attenzione agli ultimi, per la scuola materna, ma la riconoscenza della comunità è dovuta soprattutto per la loro presenza di donne consacrate. Cioè, una continua testimonianza, fatta non di parole o gesti ma semplicemente, appunto, di presenza, che è possibile donarsi a Dio nella maniera più totale, libera e completa.
Siamo certi che gli anni passati a Massanzago non si cancelleranno, ma si sommeranno alle loro esperienze e che porteranno nel cuore e ricorderanno nelle preghiere questa comunità. Che, a sua volta, prega per la loro missione.