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Massanzago: il Vescovo benedice le campane

Al termine del radicale restauro, esse "risuonano per onorare il Signore e l'uomo che apre il cuore alla sua voce", come ha sottolineato mons. Tomasi, alla sua prima visita nella parrocchia

Domenica 18 aprile, per la prima volta, la comunità di Massanzago è stata visitata dal vescovo Michele, per la benedizione delle campane restaurate. I presenti, purtroppo in numero ridotto a causa delle norme anti-Covid, hanno potuto così apprezzare le caratteristiche di cordialità e disponibilità di mons. Tomasi.

Le campane sono state esposte per alcuni giorni, affinché i parrocchiani potessero vedere da vicino fregi, decorazioni, scritte e date incise su di esse. Le campane sono state, infatti, fuse in momenti diversi: le due cosiddette mezzane sono state realizzate dalla fonderia Cavadini di Verona nel 1898 e rintoccano con le note fa e sol, mentre le altre due, la più grande e la più piccola, più recenti, risalgono al 1947, a opera della fonderia De Poli di Vittorio Veneto, e rintoccano in mi bemolle e la bemolle.

L’usura aveva però “ammutolito” le campane, che già nel corso degli anni avevano subito diverse rotazioni in modo che il battacchio non colpisse sempre nello stesso punto. Si è poi deciso un radicale restauro, eseguito dalla ditta Grassmayer Kungstguss Bronzetafelin di Innsbruck, per quanto riguarda le campane, mentre per il castelletto, cioè la sede della campane col supporto metallico, ci si è affidati alla Capanni di Castelnuovo Ne’ Monti (Reggio Emilia).

Il parroco, don Germino Zamprogna, nel saluto al Vescovo, ha evidenziato che ogni campana ha una voce che segna il cammino di una comunità, e, ricordando il santo papa Giovanni Paolo II, ha sottolineato che “ciascuno di noi porta in sé una campana molto sensibile: questa campana si chiama cuore”.

Il vescovo Michele, da parte sua, durante l’omelia ha voluto sottolineare il clima di gioia che sprigiona dalla Pasqua, la cui luce e i cui suoni ancora riecheggiano in questa domenica. E, con felice coincidenza, si sono benedette le campane che, oltre a essere belle, risuonano per onorare il Signore e l’uomo che apre il suo cuore alla sua voce.

Dopo la benedizione delle campane, c’è stato il ringraziamento da parte del Consiglio pastorale che, a nome di tutta la comunità, non solo ha espresso gratitudine al Vescovo, ma ha voluto anche ricordare Cochi Campanaro, storico sacrista e campanaro del paese; al figlio Ugo è stata quindi consegnata una pergamena come segno di gratitudine e ricordo. Ma con Cochi si sono voluti ricordare anche tutti coloro che con impegno, fatica, sostegno finanziario si sono spesi per la vita della parrocchia e, in ultimo, per il restauro delle campane.

Sono poi intervenuti anche l’ingegner Paolo Capanni, della ditta Capanni di Reggio Emilia e l’ingegner Flavio Zambotto, della ditta Grassmayer Kungstguss Bronzetafelin di Innsbruck.

Presente alla gioiosa celebrazione anche il sindaco Stefano Scattolin, con alcuni rappresentanti del Consiglio comunale. Il sindaco ha avuto il piacere poi, al termine della messa e benedizione, di intrattenere il vescovo Michele con un rinfresco in municipio, dove ha illustrato le bellezze degli affreschi del Tiepolo.

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