Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Massanzago, il saluto alle suore stavolta è definitivo
Domenica 26 luglio, nella santa messa delle 10.30 presieduta da mons. Giuseppe Rizzo, delegato vescovile per gli istituti consacrati e le società di vita apostolica, la comunità saluterà le religiose.
E questa volta è “per sempre”! Le suore maestre di santa Dorotea figlie dei Sacri Cuori dopo 85 anni di significativa presenza a Massanzago, lasciano la parrocchia. E domenica 26 luglio, nella santa messa delle 10.30 presieduta da mons. Giuseppe Rizzo, delegato vescovile per gli istituti consacrati e le società di vita apostolica, la comunità saluterà le suore. E un momento che è si triste, perché la presenza delle suore, famigliarmente chiamate “Dorotee”, in paese è stata importante e significativa, ma è soprattutto un tempo per ringraziare prima di tutto il Signore per le suore e per quanto hanno fatto in questi 85 anni sia in termini di educazione, accompagnamento, presenza e soprattutto testimonianza. Infatti non c’è praticamente nessuno che, nato a Massanzago, non abbia aneddoti o ricordi della scuola dell’infanzia e nel nominare (senza andare proprio alle origini), suor Dolores, suor Marina, suor Nives, suor Federica e poi suor Rosaria, suor Tarcisia, suor Danila, solo per fare qualche nome di religiose passate per la comunità, non vada con la memoria agli anni dell’infanzia e della scuola materna e non ne ricordi i volti.
Infatti, Le suore maestre di santa Dorotea arrivano a Massanzago il 18 settembre 1935, chiamate dall’allora parroco don Giovanni Dal Poz per gestire l’asilo infantile “Savardo”, sorto grazie alla generosità della nobildonna Maria Savardo. E da subito la presenza delle suore non si limita all’asilo, ma attivano anche corsi di doposcuola e momenti formativi per le ragazze del paese.
Ma la loro storia è legata anche alla camiceria, un laboratorio che il parroco don Beniamino Fantinato in collaborazione con ditte esterne, aveva voluto per dare un lavoro alle ragazze del posto e che era reso anche formativo per la presenza delle suore. Scuola materna, laboratorio, animazione liturgica, presenza di testimonianza… Le suore a Massanzago sono sempre state un caposaldo insostituibile e la loro testimonianza ha fatto fiorire, anche molte vocazioni religiose e ha contribuito a far crescere la devozione a santa Maria Bertilla Boscardin, che proprio a Massanzago ha operato uno dei miracoli che l’hanno portata agli onori degli altari. Per cui era più che giustificato il rammarico del parroco don Luigi Pasinato e dell’intera comunità quando, il 28 agosto 1997 la comunità delle religiose lasciò il paese, mantenendo la sola suor Lucia Molon alla direzione della scuola materna. Ma il 2 febbraio 2012 grazie al tenace interessamento del parroco don Gian Paolo Bano le suore tornano a Massanzago, non più coinvolte direttamente nella scuola materna, ma nel servizio soprattutto dell’animazione liturgica. Poi, il 1° settembre 2019, l’annuncio che la comunità sarà gradualmente dismessa e così la superiora suor Olivetta e suora Anna salutano, lasciando ancora per un anno suor Lucia e suor Adalisa. Fino a oggi.
Le cronache raccontano che quando le suore arrivarono nel 1935, le campane suonarono a lungo a festa; e hanno suonato a distesa per il loro ritorno. Ora quel suono non sarà allegro e squillante, ma non può essere neppure triste, perché più che il dispiacere della partenza delle suore, è forte il senso di affetto e gratitudine per quanto hanno seminato in 85 anni, per il loro servizio e soprattutto per la loro testimonianza di donne consacrate, esperte di umanità.