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Le prime messe dei nostri nuovi sacerdoti. Per don Mattia Agostini una festa grande e attesa a Massanzago

Una vocazione al sacerdozio nella parrocchia non sbocciava dal 1973, quando fu consacrato padre Luigi Bernardo, francescano conventuale; mentre, se si guarda ai sacerdoti diocesani, bisogna risalire al 1955

Domenica 27 giugno la parrocchia di Massanzago ha assistito festante e accaldata alla prima messa di don Mattia Agostini, ordinato sacerdote dal vescovo Michele Tomasi sabato 26 giugno.
Mattia è nato il 3 agosto 1992, figlio di Franca e Marino Agostini. Entrò in Seminario, sulla scia dei fratelli Marco e Samuele, in prima superiore, ma in quinta superiore, anche aiutato da educatori attenti e rispettosi della sua libertà, uscì dalla struttura. Tuttavia, lo studio e l’aiuto all’attività di famiglia non davano la risposta al “per cosa vale la pena vivere?” e Mattia è rientrato nella Comunità teologica, dove ha svolto il percorso che l’ha portato al sacerdozio. Attualmente don Mattia presta servizio nelle parrocchie di Scorzè e di Cappella.

Per capire l’attesa di un’intera comunità basti pensare che una vocazione al sacerdozio nella parrocchia di Massanzago non sbocciava dal 1973, quando il 25 agosto fu consacrato padre Luigi Bernardo, francescano conventuale; mentre, se si guarda ai sacerdoti diocesani, bisogna risalire al 19 settembre 1955, quando fu ordinato sacerdote don Luigi Costa, presente anche alla prima messa di don Mattia, e ancora prima a don Nazareno De Marchi, consacrato per felice coincidenza, anche lui il 26 giugno, ma del 1955. E quindi il senso di gioia e di orgoglio è stato palpabile nella prima messa di don Mattia. Accogliendo all’ingresso in chiesa il neo sacerdote, il sindaco Stefano Scattolin ha sottolineato che la vocazione di Mattia è nata in un paese con ancora forti e genuini valori; ma ancor prima è germogliata in famiglia, dove i genitori Franca e Marino hanno trasmesso la vita, il senso della fede e il senso di un sano realismo fondato sul lavoro. La celebrazione poi si è svolta allietata dalla corale e nell’omelia don Massimo Gallina, parroco di Scorzè, ha voluto tracciare un profilo del nuovo sacerdote sottolineandone le notevoli capacità, ma indicando che è nell’affidarsi al Signore con piena fiducia che un prete trova la sua realizzazione e il suo essere presbitero, cioè “anziano” nonostante la giovane età, inteso come autorevole e punto di riferimento per tutti.

Al termine della gioiosa messa c’è stato anche il saluto del Consiglio pastorale, a nome di tutta la comunità in cui, tra le altre cose, si è espresso un augurio: “Preghiamo perché tu sia un uomo e un prete di fede; che a partire dalla tua relazione con il Signore, tu possa essere guida sicura per il gregge che ti verrà affidato e che, se qualche volta - si spera poche - la notte di pesca non sarà fruttuosa, tu possa sempre trovare la forza di buttare di nuovo le reti, sulla Sua parola”.
A don Mattia il Comune ha donato una stola, come segno del legame col territorio; la parrocchia la regalato la casula indossata nella celebrazione e don Gianpaolo Bano, già parroco di Massanzago ha voluto trasmettere a Mattia il calice che lui a sua volta aveva ricevuto da don Luigi Pasinato, in una sorta di staffetta.

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