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Camposampiero unita nel ricordo di mons. Santalucia

Ad un anno esatto dalla sua morte, tutta la comunità  ha voluto ricordare con una celebrazione e una pubblicazione la sua figura di pastore, di padre, di consigliere e maestro per tantissimi che lo hanno conosciuto e hanno avuto modo di incontrarlo.

15/04/2014

Una semplice celebrazione, molto partecipata e ricca di fede e riconoscenza, nello stile che don Guido ha sempre voluto per tutta la sua vita. A un anno esatto dalla sua morte di mons. Santalucia, avvenuta il 12 aprile 2013, tutta la comunità di Camposampiero ha voluto ricordare la sua figura di pastore, di padre, di consigliere e maestro per tantissimi che lo hanno conosciuto e hanno avuto modo di incontrarlo. La celebrazione è iniziata alle ore 18.30 in cimitero con la benedizione della nuova pietra tombale che copre la dimora terrena di mons. Santalucia. Una scelta fatta per esaudire il suo ultimo desiderio scritto nel suo testamento spirituale redatto il 24 dicembre 2011. “Nella mia vita non mi sono mai sentito proprietario di nulla, perché tutto mi è stato donato e tutto rimetto nelle mani di Dio con la speranza di essere accolto dalla sua misericordia, quando arriverà la sua ultima chiamata. Se posso esprimere un desiderio, è quello di essere sepolto per terra, perché sono nato contadino e mi sono sempre considerato, nel cuore, un contadino. Chiedo solo a tutti quelli che mi hanno incontrato, perdono, grazia e una preghiera”. E’ quindi la semplice tomba di don Guido ad accogliere chiunque entri nel cimitero di Camposampiero e anche chi, se il portone fosse ormai chiuso, si affacci alla cancellata per un breve momento di raccoglimento.
Mons. Angelo Daniel, vescovo emerito di Chioggia, amico e collaboratore di Santalucia, ha voluto essere presente e dopo aver benedetto la pietra tombale ha guidato la successiva celebrazione eucaristica, anche a nome del vescovo di Treviso, mons. Gianfranco Agostino Gardin. Con lui il parroco, mons. Pietro Fietta e il vicario don Mauro Montagner, p. Valentino Maragno, guardiano dei Santuari Antoniani e altri sacerdoti diocesani. Erano presenti anche una dozzina di famigliari di mons. Santalucia.
All’inizio della Settimana Santa, ha ricordato mons. Daniel introducendo l’omelia, tra i santi e i beati incontreremo anche don Guido, che sicuramente ci dirà: “Vieni avanti, la porta è aperta!”, come sempre aperta era la porta della sua canonica qui a Camposampiero. Ha poi ricordato vari tratti della figura di Santalucia. “Gesù ha detto – ha proseguito il Vescovo – risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le opere buone e rendano gloria al Padre che è nei cieli”. Ha poi proseguito ricordando la semplicità e la grande disponibilità unite alla profonda fede di Santalucia.
Al termine della celebrazione Scantamburlo ha ricordato la figura di mons. Santalucia e a nome della Parrocchia la scelta di ripubblicare quello che viene ormai da tutti considerato il testamento spirituale di don Guido: quelle “Confidenze della mia vita di prete” edito in occasione del suo 90° compleanno. Questa edizione, il cui ricavato andrà quale contributo alla locale scuola materna, che don Guido amò e segui fino al 2012, è ulteriormente arricchita dall’omelia di mons. Gardin per il suo funerale e da una serie di scritti inediti recuperati dalla sua corrispondenza tra il 1970 e il 2012.

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