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Onu, nata per i rifugiati europei quando i profughi eravamo noi

Forse non tutti sanno che l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati è nata alla fine della Seconda guerra mondiale con lo scopo di assistere i cittadini europei fuggiti dalle proprie case a causa del conflitto. La data di nascita e l’obiettivo di questo organismo dell’Onu deve farci riflettere.

Forse non tutti sanno che l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (a volte indicata con l’acronimo Unhcr) è nata alla fine della Seconda guerra mondiale con lo scopo di assistere i cittadini europei fuggiti dalle proprie case a causa del conflitto. La data di nascita e l’obiettivo di questo organismo dell’Onu deve farci riflettere.
Eravamo noi europei ad essere sparsi come profughi per mezzo mondo perché eravamo fuggiti dal fascismo, dal nazismo, dal comunismo, dal franchismo. La guerra produce frutti velenosi e dannosi. Uno di questi sono i profughi, gente che scappa dal conflitto armato perché non vuole morire uccisa dai proiettili, perché vuole proteggere la propria famiglia dalle bombe che non sono mai intelligenti e sono sempre mortali.

Aiutarli ora
Non si può aiutare un profugo a casa sua. Si sarebbero potuti aiutare gli ebrei tedeschi in Germania? Gli ebrei polacchi che fuggirono in Russia furono presi a fucilate dai sovietici, possiamo difendere chi sparò al confine? I profughi vanno accolti, perché hanno abbandonato la loro abitazione, perché non hanno più nulla, perché se tornano indietro la loro vita è in grande pericolo. Per questo il 28 luglio del 1951 venne adottata la Convenzione delle Nazioni Unite relativa allo status dei rifugiati, una base giuridica di assistenza a queste persone.
Come a dire, l’Agenzia per i rifugiati venne creata per gli europei, poi si scoprì che di profughi ce n’erano in tutto il mondo a motivo delle molte guerre che si combattevano. L’Agenzia aveva il mandato per tre anni ma dopo questo triennio divenne una realtà stabile, sempre all’opera in tutto il mondo, purtroppo.
Gli ungheresi che in questi giorni rendono difficile l’afflusso dei profughi furono gli indiretti “responsabili” del tenere in vita l’Agenzia per i profughi. Infatti è nel 1956 che l’Unhcr affrontò la sua prima importante emergenza, quando si prese cura dell’esodo che fece seguito alla repressione della rivoluzione ungherese da parte delle forze armate sovietiche. L’Europa, l’Onu avrebbero dovuto rimandare gli ungheresi davanti ai fucili e ai carri armati sovietici? Le nuove ondate di profughi arrivarono a metà degli anni ’90, persone in fuga dalla lunga serie di conflitti balcanici in Croazia, Bosnia, Serbia, Kossovo... li avremmo dovuti rimandare sotto i bombardamenti, rigettare dentro una guerra fatta di pulizie etniche (uccisioni indiscriminate di tutti gli uomini di una certa etnia)? Proporre di riportare a casa loro le persone che fuggono dalla guerra equivale a farsi complici di chi li vuole uccidere, equivale a sporcarsi le mani di sangue.

Solo un dovere
Gli Stati europei sono stati aiutati dopo essersi distrutti con le loro stesse mani e aver coinvolto mezzo mondo nel secondo conflitto mondiale. Certo, sono cose di settant’anni fa ma gli europei hanno il dovere morale di interessarsi a chi è profugo oggi, hanno il dovere di ricambiare il bene ricevuto. E’ solo restituzione.
Purtroppo se ne parla solo oggi, mentre il problema esiste da tanti decenni; se è vero che in Italia abbiamo accolto molti immigrati, è anche vero che è sempre stato difficile che il nostro Paese riconoscesse lo status di profugo di guerra, persino per chi fuggiva dall’Afghanistan. Purtroppo se ne parla male, a motivo di una politica populista che non guarda in faccia nessuno se non il proprio elettore. Purtroppo è stata l’accusa muta di una foto che ritrae un profugo bambino di pochi anni morto, adagiato dalle onde su di una spiaggia turca, mentre cercava di fuggire dalla guerra di casa sua, a far muovere coloro che si trattenevano per paura di perdere elettori ed elezioni.

Europa cercasi
L’Europa si sta muovendo in modo impacciato, disorganizzato, a singhiozzo, con molte incoerenze ma si sta muovendo. Finalmente si sta comprendendo che Italia e Grecia non possono farsi carico di un simile fenomeno. Finora l’Europa intera si era nascosta dietro una regola (la Convenzione di Dublino del 1990, che comunque noi italiani abbiamo firmato) che affidava la cura del profugo al paese che lo accoglieva ai propri confini. Quest’anno sono arrivate 121.550 persone in Italia (profughi richiedenti asilo e immigrati, i primi nella proporzione di 6 su 10) e 288.020 in Grecia. E’ una delle tante occasioni perché l’Europa diventi Unione europea, perché si cerchi un’unità non solo dell’euro. 

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