Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
A Belluno una giornata di preghiera e solidarietà
Il vescovo Marangoni: "Abbiamo riconosciuto che c’è quest’altra energia come un’inarrestabile riserva rigeneratrice che ancora ci vedrà capaci di fiducia e di ripresa. L’aiuto spontaneo insorto tra vicini di casa e tra paesani ha vinto paura e titubanza, facendo fronte alle situazioni di più immediata emergenza domestica".
Sì, è stato davvero incredibile quello che si è scatenato in particolare nel pomeriggio e sera di lunedì scorso 29 ottobre: dopo il fuoco dell’incendio nell’Agordino di qualche giorno prima, ecco la torrenziale pioggia che ha lacerato, con rovinosa forza, parte della rete stradale, riversandosi in parecchie abitazioni. Ma soprattutto la violenza del vento ha ridisegnato un volto desolato nel nostro territorio boschivo, scoperchiando abitazioni, aziende, chiese e fienili. Agli abitanti dei nostri centri più colpiti è parso un paesaggio “bombardato”. Alcune comunità hanno sofferto maggiormente in questi giorni: sono rimaste letteralmente isolate, perché era impossibile raggiungerle per la via ordinaria delle strade e comunicare con loro per telefono e cellulare. Hanno dovuto far fronte alla sospensione dell’energia elettrica protrattasi in alcune zone sino a fine settimana. Alcune località non sono più servite dall’acqua potabile degli acquedotti.
Ci raccogliamo nel silenzio orante per le tre vittime che fino ad oggi sono segnalate in questo nostro territorio. Pensiamo al dolore dei loro familiari.
Accanto a tutto questo, che ci lascia inquieti e turbati, si è accesa con determinazione pronta e generosa l’opera di soccorso e di aiuto alle troppe situazioni di emergenza che col passare delle ore sembravano moltiplicarsi. Il nostro grazie giunga a tutte le Istituzioni con i loro responsabili, alla Prefettura, alla Provincia, ai Comuni, particolarmente ai Vigili del fuoco e alla Protezione civile con il supporto dei volontari e delle Forze dell’Ordine. Per loro non ci sono parole di gratitudine e apprezzamento che possano ricambiare il tempo donato, le energie profuse, il rischio corso, l’intelligenza gestionale impiegata, la fatica donata. Questo altro volto del nostro territorio è una ricchezza impareggiabile.
Abbiamo riconosciuto che c’è quest’altra energia come un’inarrestabile riserva rigeneratrice che ancora ci vedrà capaci di fiducia e di ripresa. L’aiuto spontaneo insorto tra vicini di casa e tra paesani ha vinto paura e titubanza, facendo fronte alle situazioni di più immediata emergenza domestica.
Le comunità cristiane di questo nostro territorio, accanto al dolore condiviso, manifestano la loro gratitudine per la solidarietà manifestata e la innalzano come preghiera di sostegno e di speranza verso chi ha più temuto e sofferto in questi giorni.
Come Chiesa di Belluno-Feltre vorremmo anche esprimere un impegno per un futuro di bene che riguardi tutti e tutto di queste amate terre di montagna. Ci aiuteremo anche a diventare più attenti e più adeguati nella salvaguardia del nostro contesto ambientale, culturale, sociale e religioso.
A tutte le comunità parrocchiali – considerato che alcune di esse sono particolarmente colpite – indichiamo di vivere una “giornata di solidarietà” celebrando uno dei nostri patroni, San Martino, domenica prossima 11 novembre.
Sia una giornata di consapevolezza di quanto avvenuto, di consolidata capacità nel prenderci per mano e aiutarci a tutti i livelli di istituzioni, di associazioni, di comunità civili ed ecclesiali, di famiglie e di persone.
In parrocchia nelle celebrazioni dell’Eucaristia domenicale con la preghiera sia anche attuato un segno concreto di aiuto che devolveremo unendolo alle altre iniziative simili che a livello istituzionale saranno promosse.