martedì, 22 aprile 2025
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Troppi bambini poveri nel mondo. Aumentano in Europa, e pure in Italia

Rapporto Save the Children: nel mondo 570 milioni in condizione di estrema povertà; nei paesi Ocse in 30 milioni vivono in povertà relativa. In Ue (con Svizzera, Norvegia e Islanda) dal 2008 al 2012 un milione in più di minori poveri. “Dati sottostimati di oltre il 25%”

Sono 570 milioni i bambini che vivono in condizioni di estrema povertà nel mondo e 750 milioni sono vittime di deprivazioni di vario tipo. Più di 950 milioni i minori che rischiano invece di cadere in povertà. All’apertura del World Economic Forum di Davos, Save the children  lancia il nuovo rapporto “Povertà minorile nel mondo” che fotografa un fenomeno drammatico e non  limitato ai soli paesi a basso reddito: circa il 73% delle persone povere nel mondo vivono infatti in paesi a medio reddito e anche tra i paesi più ricchi le deprivazioni, in particolare sui minori, sono estremamente presenti per molti di loro. Sono 30 milioni i minori che vivono in condizioni di povertà relativa nei paesi Ocse;  a rischio povertà ed esclusione sociale il 27% dei bambini nell’Ue, un dato che dal 2008 al 2012 è cresciuto di 1 milione nei paesi dell’Unione Europea, più Svizzera, Norvegia e Islanda. Si tratta nella maggior parte dei casi di bambini che provengono da nuclei monoparentali, spiega il rapporto, hanno genitori stranieri o si trovano in famiglie in cui i genitori hanno forti difficoltà occupazionali.

La povertà minorile in Italia

Insieme a Grecia e Spagna, l’Italia è il Paese che ha più fortemente sofferto la crisi economica e sono più di un milione i bambini che vivono in condizioni di estrema povertà, mentre il 34% sono a rischio povertà ed esclusione sociale. “La disoccupazione e la sotto occupazione degli adulti, accanto al deterioramento dei servizi sociali offerti alle famiglie, è una delle criticità che ha peggiorato le condizioni di vita dei bambini in Italia. – spiega il rapporto - La deprivazione materiale e il crollo degli standard di vita hanno interessato i consumi, la nutrizione, la salute e l’ambiente in cui i bambini si trovano a vivere: stando ai dati, il numero di bambini che ha provato l’esperienza della  povertà alimentare sembrerebbe raddoppiato dall’inizio della crisi economica”. “Una conseguenza della povertà minorile è poi quella dell’aumento della povertà educativa: i minori hanno sempre meno possibilità di partecipare a tutte quelle attività extrascolastiche a pagamento che sono necessarie per la loro formazione. A questa mancanza si aggiunge la difficoltà dei bambini e delle famiglie ad accedere a servizi come il tempo pieno scolastico, la mensa gratuita, l’acquisto di libri e materiale scolastico, che spesso mettono in difficoltà le famiglie e i bambini”, spiega Raffaela Milano, Direttore dei Programmi Italia – Europa di Save the Children. “Questa mancanza di crescita nel percorso educativo dei bambini, rischia di farli entrare in un circolo vizioso che difficilmente li farà uscire dalla condizione di povertà in cui si trovano, incidendo in maniera significativa sul loro futuro e su quello delle generazioni successive. La Legge di Stabilità approvata lo scorso dicembre ha previsto per la prima volta un fondo di contrasto alla povertà educativa e ci auguriamo che divenga quanto prima operativo e che sia il primo passo per l’attivazione di un piano organico di contrasto alla povertà minorile in Italia”.

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