Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
La preghiera della diocesi per papa Francesco



In una Cattedrale gremita fin sul Presbiterio si è tenuto nella serata di lunedì 21 aprile il Rosario per papa Francesco. Il vescovo di Treviso, mons. Michele Tomasi, nell’introduzione alla preghiera, ha citato alcune parti della enciclica Dilexit nos:
“Nel punto finale della sua enciclica Dilexit nos, sulla devozione al Sacro Cuore di Gesù, papa Francesco ci ha lasciato questa preghiera: «Prego il Signore Gesù che dal suo Cuore santo scorrano per tutti noi fiumi di acqua viva per guarire le ferite che ci infliggiamo, per rafforzare la nostra capacità di amare e servire, per spingerci a imparare a camminare insieme verso un mondo giusto, solidale e fraterno. Questo fino a quando celebreremo felicemente uniti il banchetto del Regno celeste. Lì ci sarà Cristo risorto, che armonizzerà tutte le nostre differenze con la luce che sgorga incessantemente dal suo Cuore aperto. Che sia sempre benedetto!» (Papa Francesco, Dilexit nos, 220).
Questa sera ci siamo riuniamo in preghiera per lui, e ci affidiamo anche a queste parole di preghiera, che invito a fare nostre. Il dono di Cristo risorto fin dalla sua Croce è quest’acqua di vita che scorre per tutti, consolazione vera, promessa certa di una vita che non muore, fonte di speranza contro ogni speranza, in cui rimanere saldi, per dono della grazia divina. Preghiamo perché papa Francesco sia accolto nella celebrazione gioiosa del banchetto del Regno celeste, e che possa godere della meravigliosa luce che «sgorga incessantemente dal Cuore aperto di Gesù».
Chiediamo anche per noi la grazia della consolazione e della perseveranza nel nostro cammino, per «rafforzare la nostra capacità di amare e servire» e perché possiamo smettere di infliggerci gli uni gli altri dolorose ferite.
Affidiamo papa Francesco e tutti noi all’amorevole intercessione di Maria, Madre di Gesù, Madre della Chiesa e Madre nostra. Coma ancora ci ha insegnato papa Francesco: «Conversare con lei ci consola, ci libera e ci santifica. La Madre non ha bisogno di tante parole, non le serve che ci sforziamo troppo per spiegarle quello che ci succede. Basta sussurrare ancora e ancora: “Ave, o Maria...”».
Viviamo così questo nostro rosario, lasciamoci toccare dal suo abbraccio di Madre”.