Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
La Caritas si mobilita per la Terra santa
La nuova drammatica fase del pluridecennale conflitto israelo-palestinese, innescata il 7 ottobre dall’attacco terroristico di Hamas, ha raggiunto proporzioni immani, con violenze inaccettabili non solo a Gaza e in Israele, ma in tutta la Cisgiordania e in Libano. Lo si legge nel report diffuso dalla Caritas tarvisina, di concerto con Caritas italiana, aggiornato ad aprile 2024.
Quasi 33.000 i morti palestinesi a Gaza (di cui il 70% donne e bambini) e 426 nella Cisgiordania, più di 1.775 i morti israeliani (tra cui circa 1.215 civili, di cui almeno 33 bambini), almeno 347 i morti libanesi colpiti da artiglieria israeliana (tra cui almeno 68 civili). La crisi umanitaria a Gaza è fuori controllo, con condizioni terribili per quasi la totalità della popolazione. L’intera popolazione ha ormai un disperato bisogno di cibo, acqua, riparo, salute e protezione. In assenza di strutture igieniche adeguate, i rischi di epidemie sono altissimi. Ormai incalcolabili gli edifici danneggiati dai bombardamenti, tra cui 372 scuole, 155 strutture sanitarie (32 ospedali e 53 centri sanitari completamente non funzionanti), ma anche 3 chiese e 227 moschee. Si stima che più del 60% delle abitazioni della Striscia sia stato distrutto o danneggiato.
La sanità è al collasso e le condizioni di salute fisica e mentale della gran parte della popolazione sono ormai precarie. Solo 10 ospedali su 36 sono funzionanti (parzialmente). Il livello nutrizionale è definito dalle agenzie delle Nazioni Unite come “catastrofico”. 625.000 studenti (il 100% dei bambini di Gaza) dal 7 ottobre 2023 non ricevono alcun tipo di educazione. 5.479 studenti e 261 insegnanti sono stati uccisi negli scontri.
Fin dal 7 ottobre, Caritas Gerusalemme ha avviato un piano operativo che ha visto l’attivazione di “sostegno psicologico a distanza” ai colleghi a Gaza e la distribuzione di generi di prima necessità e buoni acquisto per gli sfollati accolti nei due centri delle parrocchie cristiane nella città di Gaza, quella cattolica della Sacra Famiglia e quella ortodossa di San Porfirio. La prima fase dell’intervento umanitario, conclusa i primi giorni di gennaio, ha fornito un aiuto a 3.627 persone.
Con il supporto di tutto il network, la rete Caritas ha in corso progetti umanitari per un valore di oltre 31 milioni di euro, a servizio di 1,15 milioni di persone tra Gaza, Cisgiordania, Gerusalemme est e Libano.
Da gennaio è iniziata la seconda fase del piano di intervento di Caritas Gerusalemme, che prevede aiuti non solo nella Striscia di Gaza, ma anche negli altri Territori palestinesi occupati, Cisgiordania e Gerusalemme Est. Il progetto si concentrerà sull’offerta di servizi medici, il sostegno alla salute mentale e la distribuzione di buoni acquisto, che consentiranno ai beneficiari di coprire i loro bisogni essenziali, qualunque essi siano (cibo, affitto o beni di prima necessità).
Per il futuro, quando le condizioni di sicurezza e di accesso lo consentiranno, Caritas Gerusalemme intende formare squadre mediche mobili per servire diverse aree della Striscia di Gaza, attingendo al personale attuale che vive vicino alle aree selezionate. Caritas Italiana segue costantemente l’evolversi della situazione in collaborazione con Caritas Gerusalemme, Caritas Libano e l’Ong israeliana Neve Shalom.
A oggi sono state realizzate le seguenti attività: sostegno finanziario a Caritas Gerusalemme, con contributo di 685.000 euro; sostegno finanziario a Caritas Libano, con un primo contributo di 30.000 euro per l’assistenza agli sfollati e l’allestimento di un team di emergenza; sostegno finanziario di 51.000 euro alle Ong israeliane Friendship Village e Neve Shalom per la realizzazione di un progetto di pace e riconciliazione; partecipazione all’attività di coordinamento con la rete Caritas Internationalis.
Fondazione Caritas Treviso ha indetto una raccolta fondi a sostegno degli interventi di Caritas italiana in Terra Santa.
A oggi, anche grazie alla Colletta tenutasi in tutte le parrocchie della diocesi lo scorso 18 febbraio, ha raccolto oltre 58.000 euro. Le attività possono essere sostenute atraverso bonifico bancario: Iban IT55 H 08399 12000 000000318111
Intestato a Fondazione Caritas Treviso. Causale: Emergenza Terra Santa. Tutte le offerte consentono di usufruire delle detrazioni fiscali previste dalla legge.