Come sempre, per l’occasione, la “Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia...
Primo maggio, anche da Treviso alla manifestazione nazionale di Monfalcone. Vigilia segnata dall’ennesima morte sul lavoro
“Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale”. È lo slogan scelto da Cgil, Cisl, Uil per celebrare, anche quest’anno, il Primo maggio. Sarà il Friuli Venezia Giulia, terra di confine, ad ospitare la manifestazione, dedicata all’Europa, che si svolgerà, a partire dalle ore 10, in piazza della Repubblica a Monfalcone, in provincia di Gorizia.
Dopo gli interventi dei delegati delle tre Organizzazioni, i Segretari generali, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e PierPaolo Bombardieri, concluderanno i comizi, parlando dal palco dalle 12 alle 13.
Presenti più di cento delegati Cisl trevigiani
La Cisl Belluno Treviso parteciperà alla manifestazione con più di cento militanti tra delegati, sindacalisti, pensionati, lavoratori, lavoratrici. Due i pullman organizzati dall’Unione sindacale, ai quali si aggiungeranno i tanti partecipanti che raggiungeranno Monfalcone con i mezzi propri.
“Giustizia sociale, pace e lavoro sono le fondamenta che dobbiamo costruire nell’Europa di domani, una Unione che sia capace di superare i particolarismi e i rigorismi e che metta al centro il valore più alto per i suoi cittadini, ovvero la dignità per ogni lavoratrice e ogni lavoratore”, dichiara Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso.
“Dignità e rispetto - prosegue Paglini - che si costruiscono con un sistema di welfare europeo. Stare assieme è necessario per massimizzare il valore aggiunto e la forza economica di 27 Paesi che, se uniti, possono rappresentare una potenza economica mondiale, ma, se divisi, rischiano di essere fagocitati dalle nuove forze globali. Per questo il Primo Maggio lo celebriamo lì, dove 40 anni fa c’era la cortina di ferro, a significare che dopo la caduta del Muro non siamo ancora riusciti a costruire una vera Europa dei popoli e delle genti.
Una rosa di solidarietà dalla Filcams-Cgil
Torna anche quest’anno a Treviso “Il pane e le rose”. Domani, mercoledì 1 maggio, Festa del Lavoro, Filcams Cgil Treviso, insieme alle ragazze e i ragazze della Rete degli Studenti Medi, distribuirà una rosa solidale alle lavoratrici e ai lavoratori del commercio al dettaglio e della grande distribuzione organizzata impiegati anche nel giorno della loro festa.
Sono ancora molti, troppi, gli esercizi commerciali che decidono di restare aperti anche nei giorni festivi, impedendo ai loro dipendenti di conciliare con dignità i tempi di vita e di lavoro. Una situazione che se già risulta pesante nel corso dell’anno, nella giornata-simbolo del lavoro diviene intollerabile.
L’iniziativa “Il Pane e le Rose” mira non solo a richiamare all’ordine gli attori economici e istituzionali e in particolare a sensibilizzare i consumatori, ma anche a esprimere una solidarietà e vicinanza verso chi, pur non essendo occupato a svolgere un servizio essenziale per la collettività, non ha la possibilità di godersi questa festività e di manifestare insieme alle Organizzazioni Sindacali che quest’anno celebreranno il Primo Maggio a Monfalcone.
“Tenere aperti gli esercizi commerciali i giorni di festa rappresenta una brutale privazione per lavoratori e lavoratrici - afferma Alberto Irone segretario generale FILCAMS CGIL Treviso -. Continueremo a promuovere e sostenere, anche attraverso questa iniziativa solidale e di rivendicazione, le chiusure di piccoli e grandi negozi i giorni di festa nazionale per un modello di commercio sostenibile, in grado di restituire il giusto valore non solo delle retribuzioni ma anche dei tempi di vita e di lavoro”.
Il dolore per l’ennesima morte sul lavoro, avvenuta in Friuli, a Fiume Veneto
Una vigilia del Primo Maggio segnata dall’ennesimo infortunio mortale sul lavoro. A perdere la vita a Fiume Veneto un operaio specializzato di 68 anni, residente a Fontanelle e dipendente dal maggio 2020 di una ditta di costruzioni.
“Le tragedie che si consumano ogni giorno nei nostri cantieri e nei luoghi di lavoro sono inaccettabili - commenta Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso -: il lavoro è e deve continuare ad essere uno strumento di vita, non di morte. Anche questo ribadiremo forte nella piazza del Primo Maggio a Monfalcone. Bisogna porsi domande serie sui motivi per cui un lavoratore si debba ritrovare a quasi 69 anni a manovrare una gru: anche se in ottima salute, i riflessi non sono quelli di un giovane e il tema dell’invecchiamento della forza lavoro in Italia e nel Nord Est va affrontato quanto prima con programmazione e visione. Chiediamo da tempo che si riapra il tavolo della previdenza proprio per una riforma strutturale che tuteli maggiormente i lavori usuranti e soprattutto eviti che si debba rimanere al lavoro fino a età come quella del lavoratore deceduto a Fiume Veneto”.