mercoledì, 20 novembre 2024
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I tappi non sono rifiuti

Presentato il progetto “La filiera sostenibile dei tappi in sughero”, promosso dal Consiglio di Bacino Priula. Capofila dell’iniziativa è Contarina che ha coinvolto, Amorim Cork Italia, colosso del sughero, Alternativa Ambiente cooperativa sociale, la Casa circondariale di Treviso e Sogni onlus. E’ nata una nuova filiera virtuosa per un benessere che è ambientale, ma anche sociale

Pronti a stappare nelle prossime festività bottiglie di bollicine, tenendo fra le dita, con dovizia e abilità, quel prezioso tappo di sughero? Prezioso per aver custodito il nettare degli dei, prezioso perché fatto di un materiale estratto dalla quercia da sughero, rappresenta una delle risorse naturali più importanti, utilizzato da sempre in molteplici ambiti.

Riciclabile al cento per cento, finisce, quando va bene, in una raccolta differenziata dedicata, se attivata nel territorio, oppure, semplicemente, nella raccolta differenziata per rifiuti organici.

Perché in Italia non c’è una vera economia circolare del sughero. Le uniche iniziative in atto sono quelle del colosso del sughero, con sede nel trevigiano, Amorim Cork Italia, che da tempo collabora con 45 onlus sul territorio nazionale, tra cui Sogni onlus, che fanno da centri di raccolta dei tappi di sughero usati. Opportunamente triturati e trattati, diventano oggetti di interior design, come si può vedere, in questo periodo, dai mobili della casa del Grande fratello, la trasmissione su Mediaset.

Il dottor Carlos Veloso Dos Santos, amministratore delegato di Amorim Cork Italia, è da sempre un attivo promotore dell’adozione di pratiche sostenibili da parte delle aziende, e del valore del riciclo del sughero aveva avuto modo di parlare in una passata edizione del 4passi Festival.

Ci sono voluti mesi, tanti, per arrivare al progetto presentato venerdì 11 ottobre, a palazzo Giacomelli, con il patrocinio di Confindustria Veneto Est, dal titolo “La filiera sostenibile dei tappi in sughero”, promosso dal Consiglio di Bacino Priula. Capofila dell’iniziativa è Contarina che ha coinvolto, oltre ad Amorim Cork Italia, Alternativa Ambiente cooperativa sociale, la Casa circondariale di Treviso e Sogni onlus e ha così creato una nuova filiera virtuosa per un benessere che sia ambientale, ma anche sociale.

Nel mondo ogni anno si usano 13 miliardi di tappi di sughero, e in Italia un miliardo finisce direttamente nella spazzatura, vale a dire 5.000 tonnellate di sughero che diventano rifiuto.

“Il progetto, primo e unico in Italia - hanno spiegato i promotori - prevede di recuperare il più possibile questi tappi, di trattare e valorizzare questa risorsa nel territorio, in particolare con l’impiego di detenuti all’interno del carcere di Treviso, e di attivare una rete di sostenibilità sociale, grazie all’attività inclusiva e partecipata dei cittadini e delle associazioni di volontariato”. Si mette, così, a sistema e si regolarizza le raccolte che oggi vengono fatte in maniera “estemporanea” da onlus e associazioni a fini solidali.

I punti di raccolta dei tappi in sughero sono presenti negli EcoCentri, nei Punti Contarina e in molte scuole ed enti del territorio.

I contenitori (nella foto), realizzati in materiale rigenerato al 40% e al 100% riciclabile, sono ampiamente riconoscibili.

Come si svolgerà questo esempio di economia circolare? Contarina gestirà il coordinamento tecnico-operativo, in conformità al quadro normativo vigente; Amorim Cork Italia, azienda leader nella produzione di tappi in sughero naturale al 100%, che ha intrapreso già da tempo un significativo percorso di sostenibilità, garantirà lo sbocco di mercato al granulato di sughero prodotto dalla lavorazione in carcere; la casa circondariale di Treviso rivestirà un ruolo centrale nel progetto in una logica di riabilitazione, al fine di provvedere in modo organizzato e continuativo all’inserimento lavorativo di detenuti: sono stati individuati dei locali all’interno dell’Istituto penitenziario per la lavorazione e il trattamento dei tappi per farne materia prima seconda (che deriva da un processo di lavorazione e recupero di scarti) di qualità; Alternativa Ambiente cooperativa sociale si occuperà della lavorazione all’interno del carcere: attraverso una linea dedicata verrà svolta l'attività di pulizia e selezione dei tappi di sughero e, successivamente, grazie a un piccolo impianto, si effettuerà la triturazione per l'ottenimento del granulato di sughero; Sogni rappresenta il grande contributo di sensibilizzazione che viene dal mondo dell’associazionismo e del volontariato, attivo da sempre nel territorio grazie alla propria rete di sostenitori.

“L'attivazione di questa micro-raccolta in un territorio che ha già raggiunto ottimi risultati nel campo della raccolta differenziata - dichiara il presidente del Consiglio di Bacino Priula, Franco Bonesso - rappresenta un passo fondamentale per la creazione di un sistema virtuoso che risponde a molteplici esigenze. Oltre a dare valore a materiali preziosi come il sughero, che altrimenti andrebbe disperso, l’iniziativa consente di regolarizzare le raccolte di tappi, che fino a oggi venivano effettuate in modo estemporaneo. Ora, con la rete che è stata creata non solo è possibile sostenere il lavoro delle realtà non profit, ma anche dare piena espressione ai valori di solidarietà e responsabilità ambientale che queste promuovono. La forza di questo progetto risiede proprio nella capacità di creare sinergie tra aziende, onlus, enti e cooperative del territorio, con il coordinamento tecnico di Contarina, che garantisce trasparenza e rispetto della normativa”.

Fondamentale il coinvolgimento delle persone del carcere. “Alternativa Ambiente gestisce da oltre 20 anni il laboratorio nel carcere di Treviso, per creare opportunità di lavoro e integrazione sociale per detenuti ed ex detenuti - dichiara il presidente di Alternativa Ambiente cooperativa sociale, Marco Toffoli -. Le opportune valutazioni di fattibilità e sostenibilità di questo nuovo progetto, che abbiamo già misurato, sono più che positive. Siamo quindi particolarmente orgogliosi di poter mettere a disposizione un'attività che ha una ricaduta positiva a livello ambientale, ma soprattutto a livello sociale, in quanto garantisce occupazione e benessere all'interno del carcere”.

Aggiunge il direttore della Casa circondariale di Treviso, Alberto Quagliotto: “Il lavoro dà senso al tempo, informemente dilatato della mancanza di libertà; dà dignità e indipendenza, morale ancor prima che materiale; qualifica non solo il fare, ma anche l’essere; è il mezzo per ritornare cellule vive e significanti della società”.

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